speculazione

La Regione Sardegna ha approvato una moratoria di 18 mesi che blocca ogni nuovo progetto di energia rinnovabile, eolico e fotovoltaico, al fine di fermare quello che è stato definito “assalto delle multinazionali” al suolo sardo. Una norma definita «transitoria e di emergenza» al fine di consentire di pianificare il futuro energetico della regione e la mappa delle aree idonee. Il Grig (Gruppo di intervento giuridico), associazione che si batte contro gli abusi dell’eolico in Sardegna, ha calcolato che a settembre 2023 risultavano ben 711 istanze di concessione a nuovi impianti. Un assalto che negli ultimi mesi ha provocato la nascita di un ampio movimento di cittadini che chiede lo stop alla speculazione e la tutela del paesaggio. A favore della norma ha votato la maggioranza di centro-sinistra, mentre le opposizioni si sono astenute giudicando la legge «timida e insufficiente, finalizzata esclusivamente a calmare gli animi di cittadini e movimenti...

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Ad appena una settimana di distanza dalle ultime proteste, i cittadini sardi sono tornati nelle strade per ribadire il proprio no alla massiccia costruzione di parchi eolici sul proprio territorio. Nel finesettimana si sono infatti svolte diverse manifestazioni nel sud della Sardegna, in particolare nei pressi dei parchi eolici di Guspini, Sanluri e Quartu e a Oristano. Come specificato ripetutamente dai cittadini in ogni sede delle proteste, queste non sono rivolte a osteggiare la transizione verso l’utilizzo di fonti energetiche più sostenibili, ma la speculazione che vi ruota attorno, la quale va a scapito della popolazione sarda e del patrimonio ambientale e paesaggistico dell’isola. «La transizione energetica deve servire, non asservire»: è questo il motto con il quale il Comitato Su Entu Nostu ha preso parte alle mobilitazioni contro la speculazione eolica, svoltesi durante tutto il finesettimana in Sardegna. «La transizione energetica deve es...

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