materie prime critiche

La caccia alle cosiddette “materie prime critiche”, cioè gli elementi necessari per assemblare batterie e più in generale quasi ogni tipo di dispositivo tecnologico, sta iniziando anche sul suolo europeo. Ieri il Consiglio dei ministri italiano ha approvato un decreto legge per unirsi alla corsa. Cobalto, rame, litio, magnesio, grafite, nichel, silicio, tungsteno, titanio ed altre ancora: sono 34 le «materie critiche» definite come fondamentali per il futuro europeo ed italiano, di cui 17 sono considerate «strategiche». Materiali che il governo ritiene necessari per «promuovere la transizione digitale e verde» dell’industria nazionale, e che ora vuole ricercare proprio nel sottosuolo italiano. Secondo il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso – propulsore del dl insieme al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin – in Italia di materie critiche ne abbiam...

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