agricoltura tradizionale

Alcuni scienziati dell’Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM), in collaborazione con degli agricoltori locali, stanno promuovendo un programma di ripristino delle chinampas dell’area umida di Xochimilco, a sud di Città del Messico. Le chinampas sono delle piccole isole artificiali create dagli Aztechi, una sorta di fattorie galleggianti che rivestono un ruolo fondamentale nell’identità di Xochimilco, una zona di laghi e paludi sopravvissuta all’urbanizzazione e all’espansione dell’agricoltura industriale. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di conservare il sistema delle chinampas e tutti gli esseri viventi che ne dipendono. Un sistema che, nel 1987, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO proprio per l’importanza culturale e il valore ecologico che esso riveste. Le chinampas, una volta usate solo per coltivare ortaggi e verdure a foglia, risultano ora in gran parte...

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In Kenya, nel bacino del Nilo, gli agricoltori del villaggio di Sitati stanno sviluppando progetti agroforestali in sostituzione delle più diffuse monocolture di canna da zucchero. L’obiettivo è quello di rivitalizzare i terreni, diversificare le diete e i redditi e aumentare i livelli d’acqua da cui dipendono molti animali. Nascono così delle “foreste alimentari”, le quali attraggono una serie di animali selvatici – come la tartaruga nubiana a conchiglia in pericolo di estinzione – e riqualificano le zone umide e i sistemi fluviali. La tecnica, in particolare, cambia il modo con cui la comunità gestisce l’agricoltura e l’ambiente, prevedendo la consociazione tra diverse colture alimentari – come cereali, frutteti, ortaggi, tuberi – ed erbe e alberi non produttivi. Frequente, ad esempio, un mix di colture quali banana, patata dolce, ibisco, papaya, avocado, peperoncino che crescono tra alberi selvatici nati...

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Negli anni in cui il Vietnam correva verso lo sviluppo industriale e intensivo della propria economia, dopo la fine della guerra contro gli Stati Uniti, gran parte del Delta del Mekong venne rimodellato per supportare l’agricoltura di scala, promuovendo metodi di coltivazione industriale volti a incrementare i raccolti di riso e trasformare la nazione in una centrale di esportazione per il noto cereale. Tra le poche aree non interessate dal piano di sviluppo c’era l’isola costiera di Con Chim ritenuta troppo piccola allo scopo. Qui, i locali hanno potuto continuare a praticare i loro metodi agricoli tradizionali apparentemente fuori tempo. Un modello che, ora che quello intensivo sta mostrando i suoi effetti di lungo periodo, caratterizzati dall’impoverimento dei terreni e l’inquinamento, sta tornando ad ispirare il Paese che ora punta a tornare a pratiche agricole maggiormente basate sulla natura. Un tempo dimenticata, l’isola di Con&...

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