industria della carne
L’industria degli allevamenti intensivi, seguendo gli insegnamenti delle compagnie fossili, ha fatto pressioni significative affinché le politiche climatiche dell’UE venissero indebolite. Ad oggi, già un terzo delle misure europee per la riduzione delle emissioni è stato compromesso dal settore. A renderlo noto, un rapporto del gruppo di esperti indipendente InfluenceMap, il quale ha esaminato le campagne di lobbying condotte presso l’UE negli ultimi tre anni da 10 compagnie e 5 associazioni di categoria afferenti all’industria della carne e dei prodotti caseari. Il focus è stato in particolare su 6 politiche ecologiche cardine, come la direttiva sulle emissioni industriali o la strategia Farm to Fork. Le aziende coinvolte nell’allevamento e nella produzione di carne – quali Arla, Danish Crown, Tonnies group, FrieslandCampina, Vion food group – hanno nello specifico promosso le posizioni più critiche e influenti. Il rap...
Alla fine è deciso, l’UE ha ufficialmente risparmiato agli allevamenti intensivi misure più stringenti in materia di taglio delle emissioni inquinanti. In particolare, dalla revisione della direttiva sulle emissioni industriali, sono stati tenuti fuori gli allevamenti di bovini, mentre cambiano alcune soglie per quelli di suini e avicoli. La decisione sarà valida almeno fino al 2026, anno in cui la Commissione dovrà valutare se rivedere o meno la decisione. Nonostante le numerose critiche avanzate dal mondo ambientalista, l’accordo politico provvisorio è stato raggiunto martedì scorso dal Parlamento e dal Consiglio europei. Nel complesso, le nuove norme dovrebbero assicurare una migliore prevenzione e un miglior controllo dell’inquinamento derivante dalle emissioni dei grandi impianti agroindustriali, nonché la riduzione della produzione di rifiuti e l’ottimizzazione dell’uso di materie prime e di energia. Al riguardo, se...