industria fossile

Alla fine, il governo degli Stati Uniti ha limitato lo sviluppo dei combustibili fossili in una grande fetta di terre federali d’Alaska. Le future trivellazioni di petrolio e gas saranno in particolare vietate in oltre 5 milioni di ettari della Riserva Nazionale Petrolifera dell’Alaska, la più grande distesa di terra pubblica della nazione. La misura rientra in un più ampio piano dell’amministrazione Biden volto a proteggere gli ecosistemi sensibili e la fauna selvatica. Una mossa senz’altro anche, e forse soprattutto, politica. La decisione, strizzando l’occhio all’elettorato chiave dei giovani sensibili alle tematiche ecologiche, giunge non a caso mentre si scaldano i motori della campagna presidenziale. Ad ogni modo, una buona notizia per l’Artico. Parallelamente, gli Interni USA hanno anche annunciato che bloccheranno la realizzazione di una controversa infrastruttura stradale, cruciale per il funzionamento di una miniera di rame...

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La multinazionale petrolifera italiana ENI ha reso noto il proprio piano di sviluppo industriale per gli anni a venire. In particolare, il Cane a sei zampe prevede di aumentare di molto il denaro circolante nell’azienda, fino a 62 miliardi di euro nell’arco del piano quadriennale. Di conseguenza, prevede anche di aumentare, ancora, i propri introiti. In tutto questo e in barba alla tanto decantata transizione energetica, l’elemento centrale resterà l’esplorazione e produzione di combustibili fossili. «La produzione upstream (l’insieme dei processi operativi da cui ha origine l’attività di produzione fossile) – si legge nel documento – è prevista crescere a un tasso medio annuo del 3-4% fino al 2027, estendendo tale crescita di un ulteriore anno rispetto al Piano precedente». Insomma, di nuovo, una strategia industriale in netto contrasto con gli impegni presi dall’Italia e dalla stessa azienda di Stato per i...

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L’Italia continuerà a sovvenzionare con 1,2 miliardi di euro progetti internazionali per estrarre combustibili fossili, tradendo così la “Dichiarazione di Glasgow”, l’accordo preso nel 2021 durante la COP26 delle Nazioni Unite sul clima, con cui l’Italia e altri 38 Paesi e Istituzioni finanziarie si sono impegnati ad interrompere i sussidi pubblici per il fossile entro la fine del 2022. La “Dichiarazione di Glasgow” è stata lanciata il 4 Novembre del 2021 durante la giornata dedicata al tema dell’energia della COP26 tenutasi in Inghilterra, la XXVI° Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) in cui i leader di tutti i Paesi del mondo si incontrano per decidere le linee guida da intraprendere per rispettare l’Accordo di Parigi di limitare la crescita della temperatura media globale entro gli 1,5 gradi. Secondo un’analisi pubblicata a Settembre da Oi...

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