ambiente
L’assessore siciliano all’energia e ai servizi di pubblica utilità ha firmato un decreto che consentirà di utilizzare le ceneri vulcaniche emesse dall’Etna in ottica circolare, o meglio, adoperandole nei cicli produttivi in sostituzione di altre materie prime. La misura, in particolare, indica i procedimenti che comuni e imprese dovranno seguire per la valorizzazione delle ceneri utilizzabili e depositate su strade, tetti e altre aree aperte. «Da problema per i Comuni, per la pulizia e lo smaltimento, le ceneri vulcaniche possono diventare una risorsa per le aziende che potranno utilizzarle nelle fasi di produzione», ha spiegato l’assessore sottolineando che, in base alla normativa nazionale, le ceneri vulcaniche sono escluse dalla disciplina dei rifiuti. «Faremo partire una campagna di comunicazione per sensibilizzare anche i privati cittadini a una raccolta delle ceneri vulcaniche che ne favorisca il riuso», ha aggiunto. Le linee...
È ciò che emerge dall’ultimo report Censis «Il sistema dell’informazione alla prova dell’Intelligenza Artificiale»
Il Parlamento Europeo ha ufficialmente adottato il suo mandato per i negoziati con gli Stati Membri sulla proposta di deregolamentazione dei cosiddetti nuovi OGM. I voti favorevoli sono stati 307, 263 i contrari e 41 le astensioni. Decisivo il voto degli europarlamentari italiani, con i deputati conservatori di maggioranza nettamente schierati a favore della misura. Spaccato a metà invece il fronte dei Socialisti e democratici e, quindi, la delegazione del Partito Democratico. Gli unici compatti e contrari, i deputati del Movimento 5 Stelle che hanno seguito anche questa volta la linea dei Verdi. La palla passa quindi ora agli Stati Membri, i cui Ministri dell’Agricoltura non hanno ancora però una posizione comune sulla questione. Allo stato attuale, tutte le piante ottenute con le nuove tecniche genomiche (NGT) sono soggette alle stesse regole degli organismi geneticamente modificati convenzionali, ma lo scopo di questo iter legislativo è quello di facilitare l...
Secondo la procura che ha chiuso le indagini su sette ex amministratori, gli indagati avrebbero dovuto adottare misure più efficaci per ridurre i livelli di inquinamento dell’aria
Frosinone, Torino e Treviso sono le città più a rischio smog d’Italia. È quanto emerso dal nuovo rapporto di Legambiente Mal’Aria di città 2024, redatto nell’ambito della Clean Cities Campaign, che ha preso in esame i dati del 2023 nei capoluoghi di provincia, sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5) che del biossido di azoto (NO2). “I loro livelli attuali – spiega Legambiente – sono stabili ormai da diversi anni, in linea con la normativa attuale, ma restano distanti dai limiti normativi che verranno approvati a breve dall’Ue, previsti per il 2030 e soprattutto dai valori suggeriti dall’Organizzazione mondiale della sanità”. Il report di Legambiente ha evidenziato come la lotta allo smog nelle città italiane abbia ancora parecchia strada da fare. Secondo quanto emerso dal lavoro dei ricercatori del cigno verde, delle 98 città monitorate, ad oggi, 18 hanno superato gli...