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Il 90% dei petti di pollo venduti sugli scaffali dei supermercati Lidl è affetto da white striping, malattia indice dello scarso benessere degli animali, che colpisce tra il 50 e il 90% dei polli appartenenti a razze a crescita rapida, largamente utilizzati negli allevamenti intensivi. È quanto emerge dall’ultimo report pubblicato da Essere Animali – Fondazione da sempre impegnata nella battaglia contro la pratica degli allevamenti intensivi – che ha esaminato oltre 600 campioni di confezioni di petti di pollo in decine di punti vendita Lidl in 11 città dello Stivale, da Nord a Sud. Nonostante tutte i contenitori analizzati riportassero sull’etichetta indicazioni come “prodotto certificato”, “filiera controllata”, “uso di luce naturale”, “arricchimenti ambientali per favorire comportamenti naturali”, i risultati hanno fatto emergere come 9 prodotti su 10 presentino le striature bianche tipiche del wh...
In ben sette Paesi europei, dal 30 ottobre al 5 novembre, ha avuto luogo una settimana di azioni di protesta contro la nota catena di supermercati Lidl. L’accusa è di estrema crudeltà sugli animali, così come hanno evidenziato diverse indagini sotto copertura condotte negli ultimi anni. Negli allevamenti collegati al gigante della distribuzione, le inchieste hanno ad esempio rivelato la costante presenza di polli malati e deformi e, in generale, centinaia di milioni di capi avicoli che soffrono in modo sistematico in tutto il continente. Le manifestazioni si sono svolte in Regno Unito, Germania, Portogallo, Austria, Polonia, Svezia e Italia. A Milano e Bologna, gli esponenti dell’organizzazione Essere Animali hanno anche sponsorizzato la campagna europea #LidIChickenScandal, la quale chiede all’azienda di impegnarsi concretamente per eliminare le sofferenze dei polli nella sua filiera. Obiettivo primario delle organizzazioni che hanno partecipato a...