ReCommon

Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Si chiama “La Giusta Causa”. È la campagna che promuove l’iniziativa legale che ReCommon e Greenpeace e dodici cittadini italiani – provenienti da aree già colpite dagli impatti dei cambiamenti climatici, come l’erosione costiera dovuta all’innalzamento del livello del mare, la siccità, la fusione dei ghiacciai – hanno presentato contro ENI, la prima del suo genere contro una società di diritto privato in Italia. Le due organizzazioni e i cittadini coinvolti hanno intentato una causa civile alla società energetica “per i danni subiti e futuri, in sede patrimoniale e non, derivanti dai cambiamenti climatici a cui ENI ha significativamente contribuito con la sua condotta negli ultimi decenni, pur essendone consapevole”. Insomma, secondo ReCommon e Greenpeace, sebbene ENI fosse consapevole sin dal...

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Fin dai primi anni Settanta, il colosso italiano del gas e del petrolio ENI era a conoscenza degli ingenti danni causati dalle fonti fossili al clima del pianeta. È quanto attesta il secondo rapporto ENI Sapeva, recentemente pubblicato da Greenpeace Italia e ReCommon. Le organizzazioni autrici del report hanno infatti esaminato presso biblioteche e archivi, anche della stessa ENI, pubblicazioni che contenevano già evidenti indicatori sui rischi per il clima legati al crescente consumo di petrolio e gas. Che non hanno, però, fermato l’azione della multinazionale. Il documento ricorda come, già nel 1969, l’azienda avesse affidato a un suo centro studi, l’Istituto per gli Studi sullo Sviluppo Economico e il Progresso Tecnico (ISVET), il compito di realizzare una indagine tecnico-economica in materia ambientale, dal titolo “L’intervento pubblico contro l’inquinamento; valutazione dei costi e dei benefici economici connessi a un proget...

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