protezione speciale
Il decreto Cutro, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 9 marzo, tra le altre cose, ha disposto una stretta sui permessi speciali per gli immigrati. Siccome alcuni commenti, politici e non, paiono un po’ confusi, può essere utile un chiarimento, mostrando la direzione nella quale sta andando la maggioranza di governo. Gli errori, le falle e le falsità della versione del governo sulla strage di Cutro Dal decreto Sicurezza al decreto Cutro Il rilascio del permesso di soggiorno per protezione speciale è previsto nei casi in cui al cittadino straniero richiedente asilo non sia riconosciuto né lo status di rifugiato né la protezione sussidiaria, ma ricorrano le condizioni di cui al TUI: in particolare, qualora lo straniero, se rimpatriato, possa essere oggetto di persecuzione oppure rischi di essere sottoposto a tortura, trattamenti inumani o degradanti, violazioni sistematiche e gravi di diritti umani. Fino al decreto Cutro, era precluso...
La tragedia avvenuta al largo di Cutro, in Calabria, in cui hanno perso la vita 74 persone durante una traversata durata 4 giorni dalla Turchia, ha riproposto in tutta la sua drammaticità la questione della gestione dei salvataggi in mare e dei flussi migratori. Il giorno seguente il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha rilasciato delle dichiarazioni che confermano l’incapacità dell’attuale Governo di comprendere l’intero fenomeno migratorio: “La disperazione non può mai giustificare viaggi pericolosi”. L’infelice uscita di Piantedosi non è solo dannosa per la sua disumanità, ma perché mostra l’approccio securitario dell’attuale esecutivo, tralasciando del tutto l’aspetto dell’accoglienza. Un aspetto dei fenomeni migratori troppo spesso trascurato – e che resta di interesse per lo più di chi si occupa o lavora nel settore dell'accoglienza – è infatti quello che su...