crimini ambientali

In seguito a lunghi ed articolati negoziati, le istituzioni europee hanno finalmente sancito un accordo che prevede l’inserimento del concetto di ecocidio – ovvero dei crimini a spese di ecosistemi marini e terrestri, alla loro flora e fauna e l’impatto che ne deriva sul clima e le comunità – nel diritto comunitario. Sebbene l’”ecocidio” non sia ancora stato formalmente inquadrato come crimine internazionale, la Commissione Europea, il Consiglio Europeo e l’Europarlamento si sono compattati attorno a un testo che, attraverso un escamotage lessicale e giuridico, apre la via a una puntuale responsabilizzazione degli autori dei crimini ambientali. È stata infatti introdotta un’infrazione definita “qualificata” che, come si legge nel testo, punta a consentire di incriminare i reati più gravi, ovvero “inquinamenti ambientali estesi, incidenti industriali o gravi incendi, che sono ritenuti coperti dalla fa...

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Un recente rapporto ha analizzato 230 casi di crimini ambientali commessi nei Paesi amazzonici negli ultimi dieci anni, con l’obiettivo di comprendere le modalità e le destinazioni del riciclaggio dei proventi derivanti da tali attività illecite. Lo studio è stato condotto dal gruppo FACT Coalition, un’alleanza di oltre 100 organizzazioni impegnate nella lotta alle pratiche finanziarie corrotte. Nel rapporto, l’associazione rivela che gli Stati Uniti rappresentano la destinazione estera più comune per i prodotti e i profitti degli eco-reati commessi nella regione amazzonica. La modalità più diffusa per il riciclaggio del denaro coinvolge l’uso di società di comodo e di facciata, mentre la corruzione emerge come il crimine collaterale più frequente. Il rapporto di FACT Coalition è stato pubblicato a fine ottobre, ed è stato redatto da Julia Yansura, direttrice del programma per la criminalità ambientale e la...

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