Unione europea

Mentre da Valencia le immagini dell’ultimo disastro legato agli eventi meteorologici estremi scorrono in tutto il mondo, un rapporto è passato quasi inosservato. Si intitola State of Soils in Europe 2024 ed è il risultato di una ricerca congiunta del Centro Comune di Ricerca (JRC) e dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA). Il rapporto mostra come in tutta Europa prosegua senza sosta il degrado del suolo. A causa di vari fattori – come l’agricoltura intensiva, le monoculture e l’utilizzo di nutrienti che mirano esclusivamente a incrementare la produttività senza rigenerare la terra – il suolo continentale è sempre più impoverito e impermeabile. Eppure, le due questioni sono strettamente correlate: se è vero che gli eventi estremi come le alluvioni stanno aumentando di frequenza a causa dei cambiamenti climatici (da 3 a 5 volte in più rispetto a mezzo secolo fa, secondo le statistiche), i risvolti tragici in te...

vai a leggere

Oltre 260mila cittadini dell’Unione Europea hanno sottoscritto una petizione indirizzata alla Commissione Europea, chiedendo espressamente all’esecutivo UE di dare priorità politica alla riduzione dell’uso dei pesticidi. La petizione, frutto di un movimento crescente a favore della sostenibilità ambientale, è stata sostenuta da numerose organizzazioni ambientaliste e associazioni attive nel settore della protezione dell’ambiente e dell’agricoltura, ma anche da molti esperti di salute pubblica e biologi. Tre gli obiettivi fondamentali al centro dell’istanza: la reintroduzione della riduzione dei pesticidi nella politica dell’UE, il ripristino di obiettivi ambiziosi per sistemi di produzione alimentare sostenibili e la protezione della salute pubblica e dell’ambiente. Si rinvigorisce dunque la lotta al massiccio utilizzo dei pesticidi, aspetto sempre più cruciale per la tutela dell’ecosistema e della salute pubblic...

vai a leggere

La COP29 (la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in corso in questi giorni a Baku, in Azerbaigian) sta diventando il palcoscenico perfetto per l’Unione Europea per ridefinire i combustibili fossili azeri «sostenibili» e «a basse emissioni». In questo modo, mentre da un lato proclama pubblicamente la propria graduale riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, dall’altro l’UE guida l’espansione del gas azero, al fine di garantire la sicurezza energetica interna dopo il taglio agli approvvigionamenti di gas russo – poco importa se con risorse che provengono da un Paese dove sono in corso gravi violazioni dei diritti umani. L’Azerbaigian di Ilham Aliyev è uno dei produttori di energia fossile che potrebbe costituire un partner ideale per l’UE, dopo che questa ha deciso di sostituire le fonti fossili russe a basso costo con quelle di altri Paesi. Lo Stato ha infatti annunciato l’intenzion...

vai a leggere
^