Regno Unito
Associazione a delinquere finalizzata al disturbo della quiete pubblica. Cinque attivisti di Just Stop Oil, tra cui uno dei suoi co-fondatori, il 58enne Roger Hallam, il 18 luglio sono stati condannati a pene detentive senza precedenti per aver pianificato il blocco dell’autostrada M25 nel novembre 2022: per la condanna è stata sufficiente una call su Zoom che, secondo la sentenza, ha dimostrato “l'intricata pianificazione e la sofisticatezza dell'azione di disturbo” e ha costituito una “prova inconfutabile” dell'esistenza di un'associazione a delinquere. Chi sono gli attivisti di Just Stop Oil? Just Stop Oil è un gruppo britannico di attivisti climatici, fondato nel 2022 e noto per le sue azioni dirompenti, come il blocco delle strade principali, l’interruzione di eventi sportivi, il lancio di vernice a base di farina di mais su monumenti come Stonehenge. Il gruppo definisce le sue tattiche di protesta azioni di “resistenza c...
Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Il 2023 sarà ricordato come l’anno più caldo di sempre, l’anno degli eventi meteorologici estremi, delle ondate di calore, della siccità, degli incendi devastanti, delle alluvioni, l’anno della criminalizzazione degli attivisti climatici e di una delle Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima più controverse di sempre che ha portato all’inizio della fine dell’era dei combustibili fossili, senza tuttavia mettere nero su bianco la loro eliminazione graduale. L’accordo raggiunto alla COP28 e il nostro futuro All'inizio del 2023, l’Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA) ha parlato per la prima volta di superamento del picco del consumo di petrolio, gas e carbone prima del 2030. “Non è una questione di ‘se’, ma di ‘quanto presto’ - e prima avviene, meglio è...
In uno degli ormai classici blocchi stradali, i climattivisti hanno impedito al corteo di proseguire sedendosi di fronte al carro della Coca Cola
La Corte Suprema boccia all'unanimità il piano di deportazioni in Ruanda Aggiornamento 16 novembre 2023: Mercoledì 15 novembre la Corte Suprema del Regno Unito ha dichiarato illegale il piano del governo britannico che prevede l’invio forzato di richiedenti asilo in Ruanda, in attesa che la loro domanda fosse valutata. La sentenza conferma quanto stabilito dalla Corte d’Appello, secondo cui ci sarebbe stato il rischio di esporre le persone trasferite in Ruanda a gravi violazioni dei diritti umani. In base al principio di “non respingimento”, una persona che richiede asilo non può infatti essere mandata indietro nel suo paese d’origine, se ciò mette a rischio la sua incolumità. La Corte Suprema ha perciò deciso all’unanimità che la scelta del Ruanda non fornisse standard adeguati di sicurezza e rispetto dei diritti umani, sia per quanto riguarda la legge britannica sia per il diritto internazionale. La sentenza non v...
Lo scorso maggio, le immagini di Kenmure Street, a Glasgow, hanno fatto il giro del mondo. Una protesta pacifica ha bloccato il furgone dell'Home Office (il Ministero dell’Interno britannico), giunto a prelevare due immigrati. Le persone hanno continuato ad affluire per tutto il giorno, finché i due non sono stati rilasciati. Nothing is more beautiful than solidarity. In response to a Home Office immigration raid during Eid, the people of Glasgow mobilised, fought back and got their neighbours released 💕pic.twitter.com/OnQscqN6Dr — Zarah Sultana MP (@zarahsultana) May 13, 2021 Mobilitazioni simili non nascono all'improvviso, per impeto di solidarietà e passaparola attraverso i social. Sorgono invece a partire da un attivismo comunitario in prima linea per sostenere richiedenti asilo e migranti, e contro la pratica dei raid a sorpresa – i dawn raids. Già dalla fine di aprile, lo Scottish Refugee Council di Glasgow lanciava l'allarme sulla possi...