rifugiati
Sono passati otto anni da quando l’immagine del piccolo Alan Kurdi, trovato morto sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia, insieme ad altre 12 persone in fuga dalla guerra in Siria, fece il giro del mondo. Ci si interrogava sull’opportunità o meno di pubblicare la foto del corpo del bambino di 3 anni. Chi lo aveva fatto si era detto convinto che quella immagine avrebbe rappresentato il punto di non ritorno: “If these images don't change Europe, what will?”, avevano titolato diverse testate giornalistiche. Per inchiodare alle proprie responsabilità chi governa. Quella foto, si era scritto all’epoca, era la rappresentazione iconica, la “conseguenza”, di scelte politiche. Quest’anno è stato ricordato il decennale del naufragio di Lampedusa. Era il 3 ottobre 2013, quando di fronte all’isola di Lampedusa morirono almeno 368 persone, in gran parte eritrei, in fuga dalla Libia. Anche allora le immagini delle...
“La destra avanza”. “Il Partito Popolare Europeo stravince”. “La vera onda nera deve ancora arrivare”. Sono alcuni dei titoli dei giornali che raccontano l’esito delle elezioni europee di sabato 8 e domenica 9 giugno. I risultati erano attesi: la destra e l’estrema destra hanno incrementato i consensi, ma non hanno ottenuto la maggioranza assoluta al Parlamento Europeo. I tre principali partiti di destra (il più moderato Partito Popolare Europeo, i Conservatori e Riformisti, di cui fa parte Fratelli d’Italia, e Identità e Democrazia, in cui rientra la Lega) hanno posizioni diverse su tante questioni ma sono tutti concordi su un punto: la necessità di dare una stretta alla migrazione in Europa, spingendo verso una politica sempre più restrittiva nei confronti delle persone in arrivo sul territorio dell’Unione. “Vogliamo fermare la migrazione incontrollata”, era lo slogan stampato in caratteri cu...
European First. Si potrebbe sintetizzare così l’accordo sull'asilo e la migrazione raggiunto il 20 dicembre dopo negoziati durati una notte intera tra i rappresentanti dei governi nazionali, del Parlamento Europeo e della Commissione Europea. Dopo anni di scontri e fratture, l’Unione Europea si consolida, rafforzando le mura della sua fortezza, erigendo muri, innalzando per un attimo le persone migranti a un ruolo difficile da mantenere e poi lasciandoli cadere. In mezzo al mare. Aspettavamo la riforma del sistema europeo di asilo e migrazioni da tempo. Sono anni che si parla di riforma del Regolamento di Dublino e, in particolare, del suo principio cardine: che sia il paese di ingresso a farsi carico di tutte le procedure di asilo anche se chi arriva non intende soggiornare nello Stato dove approda. C’era grande attesa per questo patto sull’asilo e sulle migrazioni perché definirà l’orientamento rispetto alle politiche migrator...
L'invasione russa dell'Ucraina ha suscitato indignazione internazionale e un sentimento di comprensibile e condivisibile compassione verso la popolazione aggredita e minacciata dai bombardamenti. In tutta Europa, e non solo, i paesi hanno aperto le proprie frontiere per accogliere richiedenti asilo e rifugiati ucraini. Leggi anche >> In fuga dall’Ucraina: prima i bambini, poi le donne e gli uomini bianchi e alla fine gli africani La decisione unanime dei 27 Stati membri dell'Unione Europea (UE) di invocare la Direttiva 55 del 2001 sulla protezione temporanea, adottata oltre venti anni fa all'indomani del conflitto nell'ex Jugoslavia, ha dato ai cittadini ucraini (ponendo un limite, però, a quelli di altre nazionalità provenienti dal paese dell'Europa orientale) l'accesso a vari servizi sociali come l'alloggio, l'istruzione e l'assistenza sanitaria sburocratizzando il laborioso processo di asilo di ciascuna nazione. La risposta alla crisi scoppiata il 24 febbraio s...