Inquinamento

Su 31 campioni raccolti nelle acque potabili di una serie di comuni della Lombardia, ben 11 – pari a circa il 35% del totale – risultano contaminati da Pfas, sostanze perfluoroalchiliche prodotte dalle industrie e associate a numerose patologie, tra cui alcune forme tumorali. È quanto emerge dal rapporto “Pfas e acque potabili in Lombardia, i campionamenti di Greenpeace Italia“, appena pubblicato dall’organizzazione ambientalista, in cui vengono presentati i risultati di un monitoraggio condotto in tutte e 12 le province lombarde, in cui si confermano importanti “criticità in merito alla contaminazione”. I campioni sono stati raccolti tra il 12 e il 18 maggio scorso, nella maggior parte dei casi da fontane pubbliche che si trovano nei pressi di scuole primarie o parchi giochi per bambini, per poi essere esaminati in un laboratorio indipendente. La presenza di PFAS è stata attestata nelle acque delle province di Bergamo, Brescia,...

vai a leggere

Fin dai primi anni Settanta, il colosso italiano del gas e del petrolio ENI era a conoscenza degli ingenti danni causati dalle fonti fossili al clima del pianeta. È quanto attesta il secondo rapporto ENI Sapeva, recentemente pubblicato da Greenpeace Italia e ReCommon. Le organizzazioni autrici del report hanno infatti esaminato presso biblioteche e archivi, anche della stessa ENI, pubblicazioni che contenevano già evidenti indicatori sui rischi per il clima legati al crescente consumo di petrolio e gas. Che non hanno, però, fermato l’azione della multinazionale. Il documento ricorda come, già nel 1969, l’azienda avesse affidato a un suo centro studi, l’Istituto per gli Studi sullo Sviluppo Economico e il Progresso Tecnico (ISVET), il compito di realizzare una indagine tecnico-economica in materia ambientale, dal titolo “L’intervento pubblico contro l’inquinamento; valutazione dei costi e dei benefici economici connessi a un proget...

vai a leggere

In Svizzera 25% dei partecipanti ad un esperimento ha venduto la propria automobile dopo averlo concluso. La sperimentazione ha coinvolto 100 persone selezionate in tutto il Cantone di Berna, le quali hanno dovuto lasciare per un mese le chiavi della propria auto, ricevendo in cambio un abbonamento gratuito e illimitato a bus e treni, una bici elettrica e l’accesso al car-sharing. L’obiettivo del test pilota era quello di incentivare la popolazione a optare per la mobilità dolce: un fine raggiunto con risultati sorprendenti, dal momento che oltre un quarto delle famiglie che vi ha partecipato ha venduto la propria auto. Nel dettaglio, 12 famiglie hanno del tutto rinunciato alle quattro ruote, mentre 6 hanno deciso di fare a meno di una delle due auto che utilizzavano prima dell’esperimento. A dare il via all’esperimento è stata la start-up ÖV42 di 42hacks, cooperativa no-profit registrata in Svizzera di hacker del clima e imprenditori che “m...

vai a leggere

Un gruppo di giovani del Montana, uno Stato occidentale degli USA, ha vinto in tribunale un’importante causa ambientale: il giudice ha ritenuto incostituzionale la legge in vigore che non prevede – anzi vieta – di tenere in considerazione l’impatto inquinante dei progetti sui combustibili fossili nel momento della loro approvazione. “Il governo sta violando i diritti dei giovani”, si legge nella sentenza, “e le emissioni di gas serra dello Stato hanno dimostrato di essere un fattore sostanziale nel causare impatti climatici negativi sull’ambiente, danneggiando i querelanti”. D’ora in poi, tenendo conto della decisione del giudice, il Montana, sul cui territorio sono presenti 5mila pozzi di gas, 4mila di petrolio, quattro raffinerie di petrolio e sei miniere di carbone, prima di approvare o rinnovare progetti che hanno a che generano emissioni, dovrà valutarne l’effetto sul Pianeta. I 16 ragazzi – di età c...

vai a leggere
^