Inquinamento

Per alcuni aspetti negli ultimi trent’anni le nostre città, oltre a ingrandirsi e ospitare sempre più persone, hanno mostrato segni di miglioramento: in media, per esempio, è cresciuto il tasso di raccolta differenziata (dal 4,4% in media del 1994 al 62,7% nel 2022) e il numero e i chilometri di piste ciclabili (da una media di 0,16m equivalenti/100 abitanti nel 1998 a una media di 10,59m equivalenti/100 abitanti nel 2022). Passi in avanti però troppo piccoli, lenti e scostanti, costretti tra l’altro a fare slalom tra ritardi e interventi a comportamenti stagni. Ostacoli che non ci permettono di liberarci ancora – o perlomeno di affievolire – quelle emergenze urbane con cui ci tocca fare i conti ogni giorno: smog, trasporti, spreco idrico e quantità di auto circolanti. Questioni che, secondo Legambiente, restano le più critiche da affrontare. Il tasso medio di motorizzazione dei comuni capoluogo italiani è rimasto fermo a trent...

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Nel 2022 il 98% delle persone residenti in Europa ha vissuto in aree con una concentrazione di particolato fine – una combinazione di piccolissime particelle solide e liquide di diversi materiali e inquinanti, comunemente abbreviato come PM 2.5 – superiore al limite fissato dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS). I livelli di inquinamento sono risultati particolarmente gravi in alcune parti d’Europa, comprese alcune regioni italiane. Il 73% di chi abita il nostro Paese, infatti, vive nelle 58 città in cui dall’inizio del 2023 – da gennaio ad agosto – la concentrazione di polveri sottili ha superato i limiti suggeriti dall’OMS, pari a cinque microgrammi per metro cubo d’aria – mentre le nuove norme europee sulla qualità dell’aria consentirebbero una concentrazione media annua di 10 microgrammi a partire dal 2035. Secondo lo studio, basato sui monitoraggi atmosferici di Copernicus e promosso dal quo...

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Gianluca Grimalda è un ricercatore italiano che lavorava da dieci anni per l’Istituto di Kiel per l’economia mondiale (IfW), ma nella giornata di ieri gli è stato notificato il licenziamento. Il motivo? Aver agito coerentemente con il risultato delle ricerche che collegano i viaggi aerei alle emissioni di CO2 e quindi al riscaldamento globale. Per ritornare dalla Papua Nuova Guinea – dove si trovava per studiare l’impatto del cambiamento climatico sulla popolazione locale – Grimalda si è rifiutato di prendere l’aereo, scegliendo di tornare allo stesso modo con il quale era partito: percorrendo 22mila km a bordo di navi, traghetti, treni e pullman, una scelta grazie alla quale avrebbe risparmiato tre tonnellate di emissioni di carbonio. Ma l’Istituto tedesco gli ha intimato di tornare in aereo, richiesta alla quale Grimalda ha ribadito il rifiuto insieme alla disponibilità a rinunciare allo stipendio per il periodo di viaggio...

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“Una situazione senza precedenti”. Così un ministro del Quebec ha descritto le centinaia di roghi che le squadre antincendio stanno cercando di spegnere in tutto il Canada da settimane. Una formula che stiamo sentendo ripetere un po’ troppo spesso ultimamente per commentare gli eventi estremi che stanno colpendo tutto il globo. Secondo il ministro per la Preparazione alle emergenze, Bill Blair, più della metà dei 414 incendi in tutto il paese è fuori controllo, e i mesi più caldi e secchi dell'anno devono ancora arrivare. In Canada si assiste sempre più spesso a due momenti in cui ci sono picchi di incendi: a fine estate e in primavera. “Quando la neve si scioglie all'inizio della primavera e il clima caldo e secco arriva molto presto, si ha questa finestra di vulnerabilità”, ha spiegato Paul Kovacs, direttore esecutivo dell'Institute for Catastrophic Loss Reduction della Western University. “Gli incendi pri...

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Dal primo ottobre nel Regno Unito non è più possibile mettere in vendita – nei negozi per esempio – o utilizzare per fini commerciali – come nei bar – specifici prodotti in plastica monouso. Sono stati messi al bando posate, bicchieri e contenitori per alimenti in polistirolo, così come i bastoncini a cui si attaccano i palloncini. Le restrizioni riguardano anche piatti, vassoi e ciotole, ma chi offre un servizio di takeaway (con prodotti da portare via) può comunque utilizzare contenitori e involucri se riempiti nel punto vendita o precedentemente. In altre parole, gli inglesi continueranno a trovare sugli scaffali dei supermercati frutta avvolta da sacchetti di plastica, piatti pronti, e insalate preconfezionate. In ogni caso la nuova normativa è un passo in avanti perché amplia quella già introdotta a partire dal 2018, quando il Paese impose lo stop alla produzione di microsfere cosmetiche, cioè quelle microplastiche co...

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