Inquinamento

Alti livelli di PFAS sono stati trovati nel sangue di tutti i 36 cittadini di Spinetta Marengo – Comune in provincia di Alessandria in cui sorge la Syensqo (ex Solvay), finita al centro di un processo per disastro ambientale – recentemente sottoposti a biomonitoriaggio. Nel 100% dei casi, infatti, risultano presenti concentrazioni superiori ai 2 nanogrammi per millilitro, soglia individuata come valore di riferimento dalla National Academies of Sciences e dal protocollo della Regione Piemonte, oltre la quale possono verificarsi effetti deleteri sulla salute umana. I 36 cittadini si sono sottoposti in maniera volontaria al test, promosso dalle associazioni Ànemo , Greenpeace Italia e Comitato Stop Solvay, nel mese di maggio. Le analisi, pagate di tasca propria dagli alessandrini, sono state effettuate da un laboratorio dell’Università tedesca di Aquisgrana. Un dato allarmante, dato che i PFAS sono sostanze altamente persistenti che possono causare molteplici...

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Martedì 18 giugno ha avuto luogo, a Torino, la prima udienza del cosiddetto “processo Smog”, il primo processo per ecoreati mai realizzato in Italia. Tra gli imputati vi sono gli ex sindaci del capoluogo piemontese Chiara Appendino e Piero Fassino, oltre all’ex presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino. Secondo le accuse, tra il 2015 e il 2019, questi non avrebbero messo in campo misure adeguate per garantire la tutela della qualità dell’aria della città di Torino, che risulta ad oggi essere tra i Comuni più a rischio per questo tipo di inquinamento. Per questo motivo, agli amministratori pubblici viene contestato il reato di inquinamento ambientale colposo. Secondo i consulenti della procura, le concentrazioni sopra i limiti di legge degli inquinanti registrati nell’area torinese avrebbero causato oltre mille morti premature e diversi ricoveri ospedalieri. Un secondo filone dell’inchiesta, riferito a un periodo success...

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In seguito ai controlli eseguiti da Arpa Piemonte, che ha certificato il mancato rispetto dei limiti delle emissioni di Pfas nell’ambiente, la provincia di Alessandria ha mandato una doppia diffida a Syensqo – l’ex Solvay – imponendo il fermo delle produzioni per 30 giorni. La decisione è scattata dopo che nelle ultime settimane l’azienda è stata al centro di rilasci di schiume particolarmente gravi nel fiume Bormida e dopo indagini condotte già da anni sfociate in accuse per disastro ambientale colposo e che hanno portato a scoperte tutt’altro che rassicuranti, come il ritrovamento di Pfas nel sangue degli abitanti di Spinetta Marengo. «È tempo di una legge nazionale che vieti l’uso e la produzione di queste sostanze pericolose per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini», ha commentato Greenpeace Italia. I Pfas sono un gruppo che raccoglie oltre 10.000 molecole sintetiche non presenti in natura, utili...

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Le città italiane sono tra le più inquinate d’Europa. A fotografare per l’ennesima volta il dato in maniera inequivocabile è il nuovo visualizzatore della qualità dell’aria nelle città europee, pubblicato negli ultimi giorni dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), che ha esaminato i livelli medi di particolato fine (PM2,5) in 372 centri urbani con oltre 50mila abitanti del continente europeo. Ciò che emerge è che solo 5 città italiane – ovvero Sassari (6,2 μg/m3), Livorno (7,8 μg/m3), Savona (9,2 μg/m3), Battipaglia (9,6 μg/m3), Siracusa (9,7 μg/m3) – presentano una qualità dell’aria “discreta”, mentre per 29 centri essa risulta “moderata” e, per altri 27, “scarsa”. La città italiana rivelatasi più inquinata è quella di Cremona, con 23,3 μg/m3, seguita da Vicenza (23 μg/m3) e Padova (22,7 μg/m3). Nello...

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A Los Alamos, nel New Mexico, le piante e l’acqua di numerosi luoghi ricreativi sarebbero contaminate da «concentrazioni estreme» di plutonio: è quanto riportano analisi indipendenti del team del professor Michael Ketterer, scienziato della Northern Arizona University, il quale ha dichiarato di aver rilevato i livelli di plutonio più alti che avesse mai visto in un’area accessibile al pubblico nel corso della sua carriera decennale nel settore, e che tali livelli che sarebbero persino paragonabili a quelli riscontrati a Chernobyl, il sito del disastro nucleare ucraino. Il tutto dopo che il Senato degli Stati Uniti ha approvato una legge per coloro che sono stati esposti ai rifiuti radioattivi, la quale però non si applicherebbe ai cittadini di Los Alamos. D’altra parte, il Dipartimento dell’Energia (DOE) ha affermato che i livelli sono «molto bassi e ben al di sotto dell’intervallo di esposizione sicuro», anche se lo scie...

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Il Tar del Veneto si è pronunciato ieri sulla grave contaminazione da Pfas nelle province di Vicenza, Padova e Verona. Lo ha fatto sancendo che anche il colosso giapponese Mitsubishi Corporation – che alla fine degli anni Ottanta costituì la Miteni, di cui ha detenuto nel corso degli anni tra il 49 e il 90% del capitale sociale – dovrà sobbarcarsi i costi per la bonifica dei veleni disseminati nei pressi dell’ex Miteni di Trissino (Vicenza). In base a quanto emerso da rilevazioni e accertamenti, infatti, nel giudizio amministrativo di primo grado i giudici hanno inquadrato come responsabili dell’inquinamento tutte le società che si sono susseguite nel controllo dello stabilimento vicentino. Nel 2009 Miteni era stata ceduta alla Ici e poi, cinque anni dopo lo scoppio dello scandalo PFAS, avvenuto nel 2013, è stata dichiarata fallita. Sebbene Mitsubishi si sia opposta con una serie di argomenti, tra cui l’attribuzione alla Miteni di...

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Ha ufficialmente avuto inizio il processo davanti al Gup del Tribunale di Alessandria che vede il colosso della chimica Solvay alla sbarra per disastro ambientale colposo. Nella città piemontese è infatti ubicato il sito industriale dell’azienda che produce, tra le altre cose, le sostanze tossiche e persistenti PFAS. Lo scorso 6 maggio, all’udienza preliminare, oltre 250 parti civili si sono costituite davanti al giudice, incluse associazioni ambientaliste e istituzioni. Si parla di un’inchiesta molto ampia, che ha colpito nello specifico due ex dirigenti Solvay, Stefano Bigini, dal 2008 e fino al dicembre 2018 direttore di stabilimento, e Andrea Diotto, dal 1° gennaio 2013 direttore dell’Unità di produzione fluidi e dal 1° settembre 2018 direttore di stabilimento. Le difese depositeranno le loro memorie entro il 6 luglio, mentre è già stato stilato un primo calendario delle udienze che avranno luogo in autunno. Sotto al polo p...

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