Equità
di Fioralba Duma e Paula Baudet Vivanco La legge sulla cittadinanza italiana ha compiuto trent’anni, ma chi la subisce non ha niente da festeggiare. Sono infatti oltre un milione i bambini, adolescenti e adulti a restare stranieri in questo loro paese, appesi al filo del permesso di soggiorno, proprio a causa di quella legge nata già vecchia. Tutti figli e figlie di immigrati ma anche figli della Storia d’Italia degli ultimi decenni, cresciuti tra le sue trasformazioni e contraddizioni, e che faticano a godere di pieni diritti a causa di normative che si dimostrano inadeguate ai tempi. A essere antiquati sono innanzitutto i principi su cui già era fondata la legge sulla cittadinanza nel 1992 perché i legislatori di allora si erano dedicati più che altro a celebrare i discendenti italiani radicati a migliaia di chilometri, dimostrandosi incapaci di riconoscersi invece pienamente anche in chi già muoveva i primi passi o sarebbe arrivato ancora bambino...
Chi è protetto dal sistema penale? E da chi? Chi chiama la polizia? Chi ne ha paura? Chi è più propenso ad andare in prigione? Chi meno? Chi è designato come criminale, chi come vittima? Il calo dei reati è una constatazione reale da svariati anni, una verità statistica difficile da smentire. I reati gravi denunciati in Italia nei primi sei mesi del 2021 sono nel complesso diminuiti rispetto allo stesso periodo del 2019, in epoca pre-pandemia. Erano stati 1.149.914 tre anni fa e sono scesi a 949.120 nel 2021, con un calo del 17,4%: a conferma di una tendenza che si osserva da almeno una decina di anni nel nostro paese. Il 16 maggio 2019, a tale proposito, il Ministero dell’Interno convocava una conferenza stampa per la comunicazione dei primi dati trimestrali relativi a sicurezza e criminalità rapportati allo stesso periodo nel 2018. Il titolo del comunicato pubblicato sul sito del Ministero degli Interni recitava “Reati -9,2%, -31,...
Il bilancio dell’offensiva di Israele sulla Striscia di Gaza potrebbe essere di 186mila morti e più, tra vittime dirette e indirette. Lo dice uno studio di The Lancet.
Uno studio ha analizzato le conseguenze sul corpo dei ragazzi che vivono in Asia centrale, nelle zone colpite da uno dei più gravi disastri ambientali causati dall’uomo.
Un violento attacco missilistico partito da Mosca ha colpito l’ospedale pediatrico di Kiev. Si contano almeno 30 morti e decine di feriti.