https://www.open.online/2023/12/13/cop28-approvato-documento-finale-transizione-combustibili-fossili
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I quasi 200 Paesi riuniti a Dubai alla conferenza sul clima delle Nazioni Unite hanno approvato per consenso il Global stocktake, il bilancio degli impegni presi a tutela dell’ambiente. È il primo testo della Conferenza delle parti che contiene l’espressione combustibili fossili, ed è stato accolto con un lungo applauso dai delegati dopo l’ennesima notte di negoziazione. La Cop28 doveva essere già terminata ma le bozze precedentemente proposte erano riuscite a scontentare praticamente tutti. Così è stata necessaria un’ulteriore mediazione, che è stata approvata senza un vero e proprio voto. Nel testo l’impegno dei 197 Paesi più la rappresentanza dell’Unione europea a ridurre le emissioni di gas serra viene espresso con la formula transition away: transitare fuori dai combustibili fossili e accelerare tale azione «in questo decennio cruciale al fine di raggiungere la neutralità del carbonio nel 2050». Questo il compromesso raggiunto negli Emirati Arabi Uniti, in un documento di 21 pagine che non reintroduce il termine «uscita» inviso ai paesi produttori di petrolio ma vuole essere un tentativo di affrontare il futuro di tutti i combustibili fossili, petrolio, gas e carbone. Siamo ciò che facciamo non quello che diciamo, quindi sono importanti le azioni che metteremo in campo, ha detto il presidente della Cop28 Sultan Al Jaber.
Le misure del Global Stocktake
Nel 2015 alla Conferenza sul clima di Parigi fu stabilito che dal 2023, e poi ogni 5 anni, i Paesi avrebbero dovuto produrre un documento di verifica sulla politiche messe in atto per rispettare gli impegni presi per contenere l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi e non solo. Il primo Global Stocktake è stato approvato a Dubai non senza difficoltà. Tra le misure da adottare per restare in line con l’obiettivo +1,5 gradi, presenti al punto 28 sui combustibili fossili, vi è la necessità di triplicare la capacità di produzione di energia da fonti rinnovabili, e raddoppiare la media globale del tasso annuo di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030, accelerare gli sforzi per diminuire gradualmente l’energia prodotta dal carbone non abbattuto e verso sistemi a zero emissioni nette. «Transition away», transizione (e non phase out che aveva fatto innervosire i paesi Opec), dai combustibili fossili nei sistemi energetici, in modo giusto, ordinato e equo, accelerando l’azione in questo decennio critico, in modo da raggiungere lo zero netto entro il 2050 in linea con la scienza. Ancora, nel documento è previsto di accelerare nelle tecnologie a zero e a basse emissioni, con energie rinnovabili, nucleare, tecnologie di abbattimento e rimozione come la cattura del carbonio e utilizzo e stoccaggio, in particolare nei settori difficili da abbattere, e nella produzione idrogeno a basse emissioni di carbonio produzione. Tra gli impegni, quello di ridurre le emissioni prodotte dal trasporto stradale, con la realizzazione di nuove infrastrutture e la diffusione di veicoli a zero e a basse emissioni, e la graduale eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili.