https://www.open.online/2023/05/12/norvegia-mattarella-cambiamento-climatico-video
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«Serve responsabilità verso il pianeta, verso le nuove generazioni e verso quelle future». È un nuovo richiamo alla responsabilità, ma anche all’accelerazione dei processi di transizione green, quello pronunciato oggi, 12 maggio, da presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a margine della sua visita di Stato in Norvegia. In mattinata, il Capo dello Stato ha visitato il Politecnico di Trondheim, un centro all’avanguardia nello sviluppo di tecnologie green, in particolare sul fronte dell’eolico. Dopo aver visitato i laboratori energetici dell’Ateneo, il presidente della Repubblica ha osservato: «Le nostre società hanno preso pienamente coscienza dei drammatici effetti provocati dai cambiamenti climatici che impongono a tutti noi un radicale ripensamento dei fondamenti dei nostri sistemi di vita, di quelli economici e produttivi». A ciò si è aggiunta «l’insensata aggressione della Federazione Russa all’Ucraina, che ci ha anche reso pienamente consapevoli del valore strategico delle risorse energetiche, così come di quelle alimentari, che non possono essere una forma impropria di pressione e minaccia contro l’autonomia e l’indipendenza di altri popoli».
Alla luce di ciò, il Capo dello Stato ha ribadito che il raggiungimento della sicurezza e dell’indipendenza energetica, ma altresì alimentare, non si traduce nel mero «affidarsi esclusivamente alle fonti energetiche tradizionali, venendo meno all’impegno nella lotta ai cambiamenti climatici». È invece necessario un «cambio di passo nell’innovazione, non soltanto il cambio delle rotte di approvvigionamento e dei fornitori». Insomma, «è necessario un nuovo paradigma: serve avere l’ambizione di essere nel gruppo di testa che guida il cambiamento, anziché nel gruppo di coda rivolto ad amministrare un passato in esaurimento. Occorre accelerare nella transizione verde». Il Capo dello Stato ha osservato che «grazie a una rete elettrica sempre più interconnessa, le complementarietà fra energia eolica e solare – le cui produzioni, evidentemente, dipendono dalle condizioni meteo quotidiane – potranno infatti contribuire alla sicurezza di approvvigionamento e ridurre i rischi legati alla natura variabile delle fonti rinnovabili», richiamando la strategicità dell’elettrodotto Elmed, che unirà Tunisia e Italia.