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«Niente pale eoliche e niente fotovoltaico a Pietrelcina, in Puglia, in Campania, e in tutti i luoghi che sono sacri perché quelle terre sono creazioni di Dio». A pronunciare le parole è il Sottosegretario al Ministero della Cultura Vittorio Sgarbi, che per attribuirle scomoda addirittura Padre Pio, «un santo universale e potente» che «ha detto una cosa che non sono capaci di dire i ministri e i sindaci». Difficile che il santo di Pietrelcina abbia veramente detto qualcosa del genere, ma Sgarbi è convinto che la notizia di cui parla sia «un miracolo». Quale notizia? L’uscita del report di Legambiente che informa come in Italia ci siano 1.364 impianti di fonti rinnovabili incagliati nella macchina burocratica. Il documento disegna un quadro pessimo per il nostro Paese, facendo notare che nel 2022, ha ottenuto l’autorizzazione a essere installato appena l’1% degli impianti fotovoltaici che l’hanno richiesta. L’eolico on-shore fa ancora peggio, con lo 0%. Il tutto a causa di colli di bottiglia ristretti da iter autorizzativi, lungaggini burocratiche e dalle Soprintendenze ai beni culturali.
Il progetto eolico a Pietrelcina
Nello specifico, Sgarbi si riferisce al progetto Andromeda, che dovrebbe portare nel comune 9 pale eoliche alte un paio di centinaia di metri, per una potenza complessiva di 60 MW, che è giunto alla valutazione dell’impatto ambientale e che dovrebbe concludersi entro aprile. Sebbene i detrattori parlino di «pale eoliche davanti alla casa di Padre Pio», queste sorgerebbero a tre chilometri in linea d’aria dal sito che per stessa ammissione dell’arcivescovo di Benevento Felice Accrocca «è privo di infrastrutture per colpa degli errori del passato» pur trovandosi a 4,5 chilometri da uno svincolo di una superstrada grande come metà del centro storico.
Ma la missione di Sgarbi è chiara: «Difendere la creazione di Dio». Il Sottosegretario si interroga sul perché le pale eoliche non vengano costruite in Piemonte, preso a esempio del Nord Italia, ma solo in determinate regioni del Sud. La ragione – continua facendo riferimento alla mafia – è che «lì è facile corrompere». Alcune intercettazioni di Matteo Messina Denaro rivelano un coinvolgimento di Cosa Nostra nel settore. Quello che Sgarbi tace è che le pale eoliche hanno bisogno delle correnti aeree per funzionare, che al Nord sono spesso interrotte dalle Alpi. Al contrario di quanto accade, ad esempio, in provincia di Benevento.