Un nuovo studio rileva che gli incendi provocati dagli esseri umani provocano il riscaldamento degli ecosistemi andini alterati

Ecodaily

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Gli esseri umani si trasferirono sulle Ande circa 15.000 anni fa e la loro introduzione regolare del fuoco nel paesaggio creò un nuovo ecosistema, ricerca pubblicata In Comunicazioni sulla natura trova.

Un team guidato dal professore della Florida Tech Mark Bush e dallo studente laureato Jake Schiferl presso l’Institute for Global Ecology ha pubblicato i propri risultati nel documento intitolato “Una prospettiva neotropicale sull’unicità dell’Olocene tra gli interglaciali”.

Gli scienziati hanno studiato centinaia di campioni di polline fossile e carbone provenienti da un nucleo di sedimenti lungo 305 piedi sollevato dal lago Junin, ad un'altitudine di oltre 13.400 piedi nelle praterie delle Ande peruviane.Questo documentazione sedimentaria ha attraversato gli ultimi 670.000 anni e ha rappresentato la più lunga registrazione continua ed empiricamente datata del cambiamento della vegetazione tropicale fino ad oggi.

Il polline ha mostrato che l’area ha attraversato sette ere glaciali, ciascuna separata da un periodo più caldo, noto come interglaciale, come quello in cui viviamo adesso."IL documentazione fossile ha rivelato come la vegetazione intorno al lago sia cambiata con l’andirivieni di queste ere glaciali”, ha detto Schiferl.

Il team ha scoperto che l’ecosistema odierno delle alte praterie andine, nella foto sopra, era molto diverso da quello attuale ecosistemi trovato negli altri interglaciali.Nei primi periodi interglaciali, il lago era circondato da un misto di praterie e arbusti che si sviluppavano senza, o con pochissimo, fuoco.

Bush ha detto: “Non appena le persone sono arrivate sull’altopiano che circonda il lago, la presenza di carbone fossile è aumentata drammaticamente, indicando che le persone stavano bruciando il paesaggio”.

Comprendere come i sistemi tropicali hanno risposto ai cambiamenti climatici su larga scala, come le fluttuazioni glaciale-interglaciali, e come impatti umani hanno alterato quelle risposte, è fondamentale per l’ecologia attuale e futura.

Probabilmente gli incendi venivano appiccati deliberatamente per scacciare la selvaggina come parte di una strategia di caccia e per promuovere la crescita di nuova erba che avrebbe aumentato l'abbondanza degli animali cacciati.L’effetto finale è stato quello di indirizzare l’ecologia dell’altopiano di Junin su un nuovo percorso.

Lo studio rivela che la vegetazione del nostro moderno periodo interglaciale, cioè degli ultimi 12.000 anni, è iniziata in modo simile ad altri periodi interglaciali, ma circa 4.000 anni fa si è differenziata ed è diventata completamente diversa da qualsiasi altro periodo caldo degli ultimi 670.000 anni.I moderni ecosistemi delle praterie andine sono stati creati dalla manipolazione umana a lungo termine dell'ambiente.

Questi dati affermano che il periodo di profonda alterazione ambientale umana, spesso chiamato Antropocene, iniziò nelle Ande circa 4.000 anni fa.Questo studio dà ulteriore peso agli studiosi che suggeriscono che ci sia stato un inizio “precoce” dell’Antropocene, al contrario di coloro che lo vedono come un prodotto della rivoluzione industriale o delle economie basate sul petrolio.

Fonte : FIS

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