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I festeggiamenti vanno in scena a Torino, la città che dal 1906 ospita la prima sede della Michelin italiana e dove, ancora oggi, oltre alla sede legale rimangono alcune attività produttive e logistiche. Ma l’occasione è la celebrazione dei 60 anni dall’apertura dello stabilimento di Cuneo, vero centro nevralgico europeo per la produzione, la ricerca e lo sviluppo di pneumatici. Qui, infatti, in quello che è considerato uno degli 8 centri d’eccellenza di Michelin distribuiti in Europa oltre che un polo tecnologico strategico, vengono testate e sviluppate le nuove tecnologie, prima dell’industrializzazione su larga scala negli altri centri produttivi del mondo.
Sessant’anni fatti di innovazione, dove gender equality e rinnovabili sono stati spesso al centro della sostenibilità del gruppo francese. Anni, quelli che hanno caratterizzato la storia del sito di Cuneo, “affrontati puntando sulla competitività degli stabilimenti, con una visione strategica permeata dai valori di sostenibilità ambientale, sociale ed economica”, ha sottolineato Simone Miatton, presidente e amministratore delegato di Michelin Italia. “Anni”, ha proseguito Miatton, “segnati da importanti investimenti in termini di sviluppo delle competenze delle persone e dei processi industriali. Solo tra il 2018 e il 2022 il gruppo ha investito in Italia circa 315 milioni di euro”.
Dall’efficientamento energetico alla parità di genere
Sessant’anni che hanno visto crescere l’impegno di Michelin sulla sostenibilità, una sfida non facile per un produttore di pneumatici. L’evento è stato l’occasione per ripercorrere le tappe della strategia “All Sustainable”, sviluppata attraverso i suoi tre assi: People, Planet e Profit. Dall’importanza che per Michelin riveste da sempre il benessere dei suoi dipendenti, confermata dall’ottenimento, nel 2022, della certificazione gender equality promossa dal Winning women institute (Michelin Italiana è tra le aziende più virtuose sulla parità di genere), alla costruzione di un ambiente di lavoro inclusivo.
Dagli obiettivi di efficientamento energetico dei siti produttivi in Italia, all’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili certificate, fino agli sfidanti obiettivi di riduzione di emissioni, nei processi produttivi, nei prodotti, ma anche grazie all’istituzione di azioni come l’attestato di gestione sostenibile dei pneumatici che vede il coinvolgimento delle flotte dell’autotrasporto. Insomma, un impegno concreto quello di Michelin.
Michelin: carbon neutrality entro il 2050
L’obiettivo di Michelin, ribadito anche a Torino, rimane quello di abbattere del 50 per cento le emissioni nel 2030 (rispetto ai valori del 2010), in linea con gli obiettivi del gruppo che prevedono di raggiungere la carbon neutrality entro il 2050, puntando sempre di più sull’economia circolare per la gestione dei rifiuti di stabilimento, riducendo emissioni di CO2, ma anche l’utilizzo di materie prime necessarie per la produzione di pneumatici. Un processo che passerà da ”prodotti premium, eccellenza di squadra, modernizzazione del processo produttivo, miglioramento delle condizioni di lavoro e garanzia di un uso efficiente delle risorse e del dialogo sociale”, come ha spiegato nel corso dell’evento Simone Rossi, direttore dello stabilimento di Cuneo, tutti aspetti grazie al quale “potremo continuare a costruire il futuro dello stabilimento cuneese”.
Cosa c’entrano i pneumatici con i cambiamenti climatici
Un futuro che, in termini di ricerca e sviluppo, dovrà affrontare sfide impegnative. La transizione elettrica dell’auto porta infatti con sé una serie di aspetti che toccano da vicino tutti i produttori di pneumatici: dalla riduzione della resistenza al rotolamento (meno attrito significa più efficienza) e del rumore, fino alla stretta prevista con l’introduzione dell’Euro 7 sulle polveri sottili che proprio pneumatici e freni emettono durante l’uso di un’auto, elettrica o meno.
Dalle caratteristiche (accelerazione e frenate più intense) delle auto elettriche, alla necessità di adattare le caratteristiche dei pneumatici ai repentini cambiamenti climatici, che richiedono mescole capaci di adattarsi a temperature e condizioni stradali estremamente mutabili. Fino allo smaltimento a fine vita e all’incremento di materiali riciclati o rinnovabili, come la silice ottenuta dalla lolla di riso o l’acciaio riciclato. Su questa linea Michelin commercializzerà nel 2025 un nuovo pneumatico adatto all’auto e al trasporto pubblico, con percentuali fino al 58 per cento di materiali riciclati o da fonti rinnovabili. Tutti aspetti in cui lo stabilimento Michelin di Cuneo potrà dare un contributo importante.
Michelin e l’impegno a favore delle imprese del territorio
Ma la produzione di pneumatici non è tutto. Lo stabilimento Michelin di Cuneo ospita infatti anche l’hub del CIM 4.0 di Torino, un laboratorio dedicato all’innovazione pensato per dare supporto alle imprese locali, con il coinvolgimento delle comunità locali su temi come la sicurezza stradale con le scuole della città, eventi sportivi, interazione l’università. L’obiettivo del laboratorio è anche quello di fornire un supporto alle imprese manufatturiere del territorio grazie alla diffusione della digitalizzazione dei processi industriali attraverso una serie di temi che vanno dai sistemi a guida autonoma al machine learning, fino ai robot per applicazioni industriali.