Fauna selvatica
In Thailandia, un recente sequestro di 48 lemuri e di oltre 1.200 tartarughe endemiche del Madagascar, in pericolo di estinzione, ha nuovamente messo sotto i riflettori la portata globale delle reti di traffico di animali selvatici. La riuscita dell’operazione è stata favorita da informazioni provenienti da un’indagine transnazionale congiunta tra le forze dell’ordine thailandesi e le organizzazioni internazionali anti-tratta che lavorano per smantellare le reti in Asia, Africa e Sud America. Tra gli animali confiscati vi erano lemuri dalla coda ad anelli, lemuri bruni comuni, tartarughe ragno e tartarughe radiate, tutti probabilmente destinati al commercio illegale di animali in Asia. La vicenda ha fatto luce anche sui limiti delle istituzioni nel contenere il fenomeno. Il governo del Madagascar, ad esempio, sotto ammissione della stessa Ministra dell’Ambiente malgascia, dovrebbe garantire una maggiore applicazione della legge, combattere la corruzione sis...
Nonostante l’Unione Europea sia prossima ad aprire una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia in materia di caccia, il governo Meloni sta continuando la propria crociata a favore del settore venatorio e contro la tutela della fauna selvatica e della popolazione. In particolare, inserendo una serie di emendamenti in un decreto legge che non ha nulla a che vedere con la caccia, l’esecutivo di destra ha intenzione di: scavalcare il divieto comunitario che impone di non utilizzare le cartucce al piombo, togliere potere ai giudici amministrativi in caso di ricorsi sui piani venatori e depotenziare l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale in favore degli interessi dei cacciatori. Ad esempio, riguardo l’uso delle dannose munizioni al piombo, la possibile ammenda penale è stata declassata in sanzione amministrativa ed è stato persino ridefinito il concetto di “zone umide”. Non sarà di certo un caso c...
Le popolazioni di animali selvatici stanno scomparendo a un ritmo allarmante, una situazione descritta come “catastrofica” dal WWF. L’analisi, basata su oltre 35.000 popolazioni di più di 5.000 specie diverse, mostra un declino globale del 73% negli ultimi 50 anni. Questa perdita sarebbe particolarmente grave in America Latina e nei Caraibi, dove alcune regioni hanno visto un crollo del 95%. Il Living Planet Index, curato dal WWF e dalla Zoological Society of London, e a cui hanno contributo oltre 125 esperti di tutto il mondo, traccia l’andamento delle popolazioni di vertebrati come anfibi, uccelli, mammiferi, rettili e pesci. I dati evidenziano che le popolazioni di acqua dolce sono le più colpite, con un calo medio dell’85%. Anche le popolazioni terrestri e marine hanno subito diminuzioni significative, rispettivamente del 69% e del 56%. Secondo il rapporto, le specie più a rischio d’estinzione includono il gorilla di pianura orient...