sostenibilità
Negli Stati Uniti, per il secondo anno di fila, si è indebolita la pressione degli azionisti delle grandi multinazionali a favore di risoluzioni in difesa di ambiente e diritti sociali. In particolare, starebbe venendo meno il sostegno da parte dei grandi fondi finanziari ai cosiddetti criteri ESG di sostenibilità. A riportare questi dati, l’associazione di investimento responsabile ShareAction, la quale ha evidenziato che nel 2022 il supporto alla sostenibilità aziendale è stato in media di circa il 20%, ben al di sotto dei livelli del 2021. Nel 2024, solo due risoluzioni degli azionisti legate alle politiche ambientali hanno ricevuto il sostegno da parte dell’assemblea degli azionisti delle maggiori società statunitensi quotate in borsa. Entrambe le proposte hanno spinto le aziende a dare maggiori informazioni pubbliche sui loro sforzi per ridurre le emissioni di gas serra. In sostanza, salvo qualche caso sporadico, i grandi fondi finanziari sembr...
Si alzano le voci a favore della legge sul ripristino della natura, per spingere l’Unione Europea ad approvare il testo senza mezzi termini: nei giorni scorsi, 11 Ministri dell’Ambiente comunitari hanno infatti firmato e inviato una lettera ai propri colleghi dei 27 per esercitare pressione e chiamare i propri omologhi a rispondere in merito a una legge che definiscono «essenziale per adattarsi agli impatti del cambiamento climatico e alla salvaguardia della sicurezza alimentare europea». In attesa dell’incontro del Consiglio Ambiente dell’Unione Europea, previsto per il prossimo 17 giugno, gli accordi sulla legge sul ripristino della natura risultano infatti ancora in stallo. Il motivo dietro il sostanziale blocco nelle trattative risiede nella rituale opposizione di quei Paesi che ritengono che la legge porterebbe a una serie di perdite economiche eccessive, tra questi, come prevedibile, c’è anche l’Italia, con il governo Meloni che...
Per alcuni aspetti negli ultimi trent’anni le nostre città, oltre a ingrandirsi e ospitare sempre più persone, hanno mostrato segni di miglioramento: in media, per esempio, è cresciuto il tasso di raccolta differenziata (dal 4,4% in media del 1994 al 62,7% nel 2022) e il numero e i chilometri di piste ciclabili (da una media di 0,16m equivalenti/100 abitanti nel 1998 a una media di 10,59m equivalenti/100 abitanti nel 2022). Passi in avanti però troppo piccoli, lenti e scostanti, costretti tra l’altro a fare slalom tra ritardi e interventi a comportamenti stagni. Ostacoli che non ci permettono di liberarci ancora – o perlomeno di affievolire – quelle emergenze urbane con cui ci tocca fare i conti ogni giorno: smog, trasporti, spreco idrico e quantità di auto circolanti. Questioni che, secondo Legambiente, restano le più critiche da affrontare. Il tasso medio di motorizzazione dei comuni capoluogo italiani è rimasto fermo a trent...