Brasile

Carne, caffè, cioccolato, olio di palma e legname sono tra i prodotti che finiranno al centro dei controlli previsti dal regolamento approvato dall’Europarlamento

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Riuscire a raggiungere l’obiettivo di ripristinare 12 milioni di ettari di vegetazione autoctona brasiliana entro il 2030, come stabilito dall’accordo di Parigi sul clima, non sarà un’impresa semplice, soprattutto in assenza di un programma governativo solido che vada in questa direzione. Tuttavia è grazie al prezioso lavoro dei raccoglitori di semi, che hanno scoperto che piantarli al posto degli alberelli rende il processo di rimboschimento più efficiente e solido, che la speranza di arrivare alla meta è ancora viva. Una tecnica che gli indigeni hanno dimostrato essere la più adatta per aiutare i giovani alberi a sopravvivere alla siccità e sfruttare al meglio lo spazio a disposizione: seminare permette infatti di piantare circa dieci volte più alberi per ettaro rispetto all’utilizzo delle piantine, dimezzando i costi. Gli sforzi dei raccoglitori di semi si stanno concentrando soprattutto nella zona del Cerrado, un territorio...

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Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Nord Stream, per la procura svedese dietro il sabotaggio del gasdotto ci sarebbe un gruppo legato a uno Stato Aggiornamento 7 aprile 2023: Il procuratore svedese che sta indagando sul sabotaggio del gasdotto Nord Stream ha affermato che lo “scenario principale” prefigura che dietro l’attacco possa esserci un “attore statale”, mettendo così in dubbio le recenti tesi che ipotizzavano la responsabilità di un gruppo indipendente.  Il tipo di esplosivo utilizzato negli attentati esclude una “grande parte di possibili responsabili”, ha detto il procuratore Mats Ljungqvist alla Reuters. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, le tre esplosioni sottomarine che hanno interrotto il collegamento del gas tra Russia e Germania a nord-est e a sud-est dell'isola di Bornholm, nel Mar Baltico, il 26 settembre 2022 erano equivalenti...

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Dopo la chiusura, dieci anni fa, della discarica di Gramacho, una tra le più grandi dell’America Latina, l’area ha subito una straordinaria metamorfosi, evolvendosi gradualmente in una baia dominata dalla natura: una foresta di mangrovie che ospita granchi, lumache, pesci e uccelli. La discarica di Gramacho, aperta nel 1968 nelle vicinanze della baia di Guanabara (Brasile), con il passare del tempo ha trasformato quel paradiso terrestre, caratterizzato da spiagge immacolate e pesca artigianale, in una palude pesantemente inquinata. In soli vent’anni, circa 80 milioni di tonnellate di rifiuti sono stati smaltiti nell’area, provocando un grave inquinamento della baia e dei fiumi circostanti. Nel 1996, la città ha iniziato a prendere misure per bonificare la palude, avviando il trattamento del percolato, un sottoprodotto tossico derivato dalla decomposizione dei rifiuti. Tuttavia, la spazzatura ha continuato ad accumularsi fino al 2012, quando finalmente...

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