Frontex

“Quello che vuole fare questo governo è andare a cercare gli scafisti lungo tutto il globo terracqueo”, ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di Cutro, alcuni giorni dopo il naufragio che ha portato alla morte di 92 persone. I cosiddetti scafisti sembrano essere diventati il cuore della linea del governo sull’immigrazione, con un nuovo decreto che inasprisce ulteriormente le pene per chi guida una barca che trasporta migranti. La persecuzione degli scafisti non è una strategia nuova: nell’ultimo decennio è stata un cardine delle politiche migratorie italiane ed europee. Cosa ha significato finora? È davvero la soluzione per fermare le partenze e le morti in mare? E chi sono davvero gli scafisti? “Non possiamo non vedere che è un tema politico caldissimo e che c’è una forte richiesta, basta leggere i giornali, di punizione del più alto numero possibile di scafisti sulla fa...

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A pochi giorni di distanza dalla conferenza stampa a porte chiuse che ha visto insieme Ursula Von Leyen, Giorgia Meloni e il presidente della Tunisia Kaïs Saïed, dal Mediterraneo arriva l’ennesima notizia di un terribile naufragio, avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 giugno. al largo di Pylos, in Grecia.  Sono 78 le vittime finora accertate. Si parla però di centinaia di dispersi che potrebbe far salire a 600 il conteggio delle vittime, secondo le ultime stime. Tra i sopravvissuti alcuni hanno riferito che nella stiva dell’imbarcazione erano presenti “almeno 100 bambini”. Nel complesso erano presenti circa 750 persone, provenienti da Pakistan, Egitto, Siria, Afghanistan e Palestina. Mentre proseguono le operazioni in mare, si ripete per l’ennesima volta un copione di responsabilità negate o rimpallate, che avevamo visto di recente col naufragio di Cutro, e che stiamo vedendo ora con i continui cambi di versione della auto...

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Quando lo scorso 26 febbraio 94 persone, tra cui 35 bambini, sono annegate a 40 metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, disse: “Se avessimo potuto, avremmo salvato i migranti”. E aveva fatto muro contro le richieste di trasparenza sulla opaca catena di soccorso e di dimissioni del ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, per le sue parole di rara disumanità subito dopo la tragedia e per l’intervento di salvataggio a naufragio ormai avvenuto.  Gli errori, le falle e le falsità della versione del governo sulla strage di Cutro Il governo non ha fatto morire volutamente i migranti, aveva risposto Meloni a queste richieste mentre andava avanti il rimpallo di responsabilità e scaricabarile tra Guardia costiera (che fa capo al ministero dei Trasporti), Guardia di finanza (che fa capo al ministero degli Interni) e Frontex (l’Agenzia europea della Guardia di frontiera e costiera). Tra chi sost...

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Sono trascorsi quasi dieci anni da quando circa 600 persone persero la vita in due naufragi, il 3 e l’11 Ottobre 2013 al largo di Lampedusa. In quello dell’11 persero la vita almeno 60 minori, tanto che venne definita “la strage dei bambini”. Dal 2016, il 3 ottobre è stata istituita Giornata della memoria e dell’accoglienza, a monito che tali tragedie non si ripetessero. Dal 2014, quasi oltre 26.000 persone sono scomparse nello stesso modo nel Mar Mediterraneo nel tentativo di raggiungere le coste europee, secondo i dati forniti dal progetto Missing Migrants dell’Organizzazione Mondiale per le Migrazioni (OIM). via Missing Migrants Project L’ultima strage è avvenuta all’alba del 26 Febbraio: decine di corpi sono stati trascinati dalle onde del mare in tempesta sulla spiaggia di Steccato di Cutro, in Calabria, dopo il naufragio di un peschereccio partito da Smirne, in Turchia, con oltre 200 persone a bordo. Sono oltre 60 i morti...

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Le recenti dimissioni del direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, rappresentano solo l'ultimo tassello di un mosaico di denunce, inchieste giornalistiche e indagini sull'operato dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, accusata di gravissime violazioni dei diritti umani. Il passo indietro del 54enne politico francese, a capo dell'agenzia dal 2015, sarebbe dovuto ai contenuti di un rapporto riservato dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF). L'indagine, secondo quanto riferito da una fonte interna di Frontex, “individua precise responsabilità dell’agenzia e di Leggeri per alcuni respingimenti avvenuti in Grecia” e indica “un legame diretto fra la riunione in cui si dovevano decidere i provvedimenti disciplinari e le dimissioni di Leggeri”. Il direttore generale dell'OLAF, Ville Itälä, commentando l'inchiesta con alcuni eurodeputati, avrebbe definito Legge...

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