Francia

Era luglio 2016 quando Adama Traoré, ventiquattrenne francese, moriva soffocato in un commissariato a Persan, in Val-d’Oise, a nord di Parigi, dopo un inseguimento con la polizia a seguito di un controllo. Grazie alla battaglia giudiziaria portata avanti dalla sorella, Assa Traoré, che non ha mai accettato la perizia che esclude ogni responsabilità della polizia e incolpa una presunta malattia genetica della sua morte, il caso è oramai giurispudenza in Francia. Nel frattempo, Assa Traoré è diventata il volto simbolo del movimento antirazzista francese. Durante la protesta contro la morte di George Floyd nel 2020, il comitato La verité pour Adama (Verità per Adama) da lei guidato portava in piazza a Parigi più di 20.000 persone. Questo 8 luglio 2023 ne ha radunate altre 2.000 in Place de la République nonostante il divieto di manifestare della prefettura per “rischio di turbamenti dell’ordine pubblico”. Anche...

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La soluzione scelta dalla capitale francese non convince tutte le delegazioni. E (tra chi può permetterselo) scatta la corsa ai condizionatori portatili

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Giovedì 4 aprile L’Institut Paris Région (IPR), una delle più grandi agenzie regionali di urbanistica e ambiente nel continente europeo, ha pubblicato una inchiesta regionale sulla mobilità dei francesi, dalla quale è emerso come ormai la maggior parte dei cittadini preferisca spostarsi in bici piuttosto che in automobile. Nonostante infatti l’auto rimanga il primo mezzo a motore utilizzato nella Regione, con una forte preponderanza nella periferia della città, la maggior parte dei residenti a Parigi fa ormai uso delle due ruote o dei mezzi di trasporto pubblici. Lo studio conferma gli sforzi della capitale francese nel suo lavoro per disincentivare l’utilizzo della macchina e di mezzi di trasporto individuali a motore, che la città porta avanti da anni mediante operazioni tanto mirate quanto più strutturali. L’inchiesta è stata condotta su un campione di 3.337 cittadini francesi tra i 16 e gli 80 anni che tra ottobre...

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A margine dei lavori della conferenza, il premier belga ha inoltre annunciato che «Il Belgio organizzerà a marzo 2024 insieme all’Aiea il primo vertice mondiale sul nucleare»

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La posta in gioco è molto alta: potrebbe esser il primo caso sul clima ad essere depositato presso la Corte europea dei diritti umani

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Aubry faceva loro notare che la stessa persona che stavano insultando è tra quelle che Total cerca di convincere della bontà del proprio business con il lobbismo all’interno del Parlamento Europeo

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