Caccia

Il Tar del Piemonte ha emesso una pronuncia che blocca la stagione di caccia sul territorio regionale, accogliendo il ricorso di alcune associazioni animaliste. I giudici amministrativi hanno riconosciuto l’esistenza di una «situazione di eccezionale gravità ed urgenza», stabilendo che la misura è necessaria «al fine di proteggere la biodiversità del territorio regionale». Ma ora, tra amministrazione regionale e associazioni, è guerra sull’interpretazione da dare al verdetto. Secondo la giunta, la sentenza ha sospeso solo la caccia di quattro specie di uccelli tipici (Moretta, Pernice bianca, Coturnice e Fagiano di monte) e quindi i fucili possono continuare a prendere di mira il resto della fauna. Una interpretazione radicalmente contestata dagli animalisti, che accusano la Regione di disattendere una pronuncia che bloccherebbe tutta l’attività venatoria. Ora si attende un chiarimento definitivo da parte dei giudici ammini...

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Un gruppo di cittadini toscani ha lanciato una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni riguardo alle recenti modifiche alla legislazione venatoria della Regione Toscana. In un’email indirizzata alla Giunta Regionale e alla Coldiretti Toscana, e inoltrata alla redazione de L’Indipendente, i promotori hanno espresso preoccupazione per la gestione della fauna selvatica, in particolare a causa delle misure recentemente adottate dall’amministrazione contro i cinghiali e altre specie, avallate e promosse dalla principale organizzazione degli imprenditori agricoli. Il fulcro della protesta è la percezione di un approccio «anacronistico» e «retrogrado» nei confronti della fauna locale, alimentato da recenti modifiche alla normativa promosse da esponenti leghisti e immediatamente recepite dalla Giunta regionale, di opposto colore politico. Esse ampliano infatti il periodo di caccia in braccata ai cinghiali, introducendo p...

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