alessandria
Non sono bastate inchieste per inquinamento, processi per disastro ambientale, analisi che hanno rilevato Pfas nel sangue dei cittadini di Alessandria e persino lo stop delle produzioni imposto a giugno: dopo meno di un mese e mezzo il polo chimico Syensqo (ex Solvay) ha ricevuto l’autorizzazione dalla Provincia per riprendere la produzione e l’uso dello Pfas cC604, sostanza classificata tossica per l’uomo. A dare notizia sono l’assessore all’Ambiente del comune di Alessandria Giorgio Laguzzi – il quale ha spiegato che la decisione sarebbe stata presa sulla base di dati presentati dall’azienda e dalle analisi Arpa – e l’ex assessore Claudio Lombardi, il quale però ha denunciato che il tutto sarebbe avvenuto basandosi su «controlli ed attività svolti da un perito incaricato da Solvay». Immediata la reazione delle associazioni ambientaliste e del comitato Stop Solvay, il quale ha mandato una lettera di preoccupazio...
Ha ufficialmente avuto inizio il processo davanti al Gup del Tribunale di Alessandria che vede il colosso della chimica Solvay alla sbarra per disastro ambientale colposo. Nella città piemontese è infatti ubicato il sito industriale dell’azienda che produce, tra le altre cose, le sostanze tossiche e persistenti PFAS. Lo scorso 6 maggio, all’udienza preliminare, oltre 250 parti civili si sono costituite davanti al giudice, incluse associazioni ambientaliste e istituzioni. Si parla di un’inchiesta molto ampia, che ha colpito nello specifico due ex dirigenti Solvay, Stefano Bigini, dal 2008 e fino al dicembre 2018 direttore di stabilimento, e Andrea Diotto, dal 1° gennaio 2013 direttore dell’Unità di produzione fluidi e dal 1° settembre 2018 direttore di stabilimento. Le difese depositeranno le loro memorie entro il 6 luglio, mentre è già stato stilato un primo calendario delle udienze che avranno luogo in autunno. Sotto al polo p...
L’associazione ha ottenuto e analizzato i dati di alcuni enti pubblici regionali: «Il problema è più esteso di quanto pensassimo»