emissioni inquinanti

Il Parlamento dell’Unione Europea ha definitivamente approvato l’accordo raggiunto con gli Stati membri sulla revisione della direttiva sulle emissioni industriali (IED). I voti favorevoli sono stati 393, 173 i contrari e 49 le astensioni. La Direttiva IED è una norma essenziale per prevenire l’inquinamento alla fonte da circa 50.000 impianti industriali europei. Tuttavia, l’iter è stato piuttosto travagliato: la legge ha infatti dovuto superare diversi ostacoli che l’hanno indebolita di volta in volta. Fino all’ultimo, i gruppi più conservatori hanno ad esempio tentato di allentare ulteriormente i vincoli per gli allevamenti intensivi, ma alla fine la maggioranza degli eurodeputati ha adottato l’accordo negoziato lo scorso novembre che, comunque, prevede già importanti concessioni alle aziende zootecniche più impattanti. Allo stato attuale, la legge estende le misure sulle emissioni industriali agli allevamenti di suin...

vai a leggere

Abiti rivenduti, resi più volte e spesso destinati a rimanere in giacenza nei magazzini delle grandi aziende. Il tutto con viaggi da migliaia di chilometri per pacco ed altamente inquinanti: il mondo delle vendite di vestiti online, spesso caratterizzato da spedizioni e resi gratuiti, presenta quindi costi irrisori per l’acquirente ma enormi danni ambientali a causa di sprechi di materiale e di combustibile. È quanto emerge da una nuova ricerca guidata dall’Unità Investigativa di Greenpeace Italia. In appena due mesi, i pacchi analizzati hanno attraversato 13 Paesi europei e la Cina viaggiando per camion, furgoni, navi ed aerei. «La nostra indagine conferma come la facilità con cui si possono effettuare i resi nel settore del fast-fashion, quasi sempre gratuiti per il cliente, generi impatti ambientali nascosti e molto rilevanti. Mentre alcune nazioni europee hanno già legiferato per arginare o evitare il ricorso alla distruzione dei capi dR...

vai a leggere

Alla fine è deciso, l’UE ha ufficialmente risparmiato agli allevamenti intensivi misure più stringenti in materia di taglio delle emissioni inquinanti. In particolare, dalla revisione della direttiva sulle emissioni industriali, sono stati tenuti fuori gli allevamenti di bovini, mentre cambiano alcune soglie per quelli di suini e avicoli. La decisione sarà valida almeno fino al 2026, anno in cui la Commissione dovrà valutare se rivedere o meno la decisione. Nonostante le numerose critiche avanzate dal mondo ambientalista, l’accordo politico provvisorio è stato raggiunto martedì scorso dal Parlamento e dal Consiglio europei. Nel complesso, le nuove norme dovrebbero assicurare una migliore prevenzione e un miglior controllo dell’inquinamento derivante dalle emissioni dei grandi impianti agroindustriali, nonché la riduzione della produzione di rifiuti e l’ottimizzazione dell’uso di materie prime e di energia. Al riguardo, se...

vai a leggere

Il mancato rispetto dei limiti raccomandati nella concentrazione di particolato fine (PM 2,5) nell’aria ha provocato solo in un anno 253 mila decessi in Europa, ad ammetterlo è l’ultima valutazione sanitaria presentata dall’Agenzia europea per l’ambiente (EEA). Il rapporto spiega che, sebbene negli ultimi 18 anni il numero di decessi attribuibili al particolato fine sia diminuito del 41%, la concentrazione di smog nell’aria è ancora il principale rischio ambientale per la salute per tutti quei cittadini europei che vivono nelle aree urbane. Vista dall’Italia la notizia risuona se possibile ancora più allarmante, quasi un decesso per PM 2,5 su cinque si verifica infatti nel nostro Paese: secondo le stime l’esposizione al particolato fine avrebbe ucciso quasi 47mila italiani. Secondo il rapporto dell’EEA l’Italia è al penultimo posto per decessi causati dallo smog, preceduta solamente dalla Polonia. Per particolato...

vai a leggere
^