Governo Meloni
La strategia dell’esecutivo prevede fino al 22% di energia atomica nel 2050. Ma su gas e biocarburanti restano i difetti evidenziati dalla Commissione europea nella «pagella» dello scorso anno
Sembra preistoria ma nel 2015, all’epoca della COP21 e degli Accordi di Parigi, tra gli impegni fissati per mantenere l’aumento delle temperature entro 1,5 °C rispetto all’era pre-industriale c’era anche lo stanziamento di 100 miliardi di euro all'anno da parte degli Stati più ricchi verso i paesi del cosiddetto sud del mondo. Si trattava, e si tratta, di un punto nodale della finanza per il clima. Come spiega ECCO, il think tank italiano per il clima, “il termine si applica alle risorse finanziarie dedicate ad affrontare i cambiamenti climatici da parte di tutti gli attori pubblici e privati dalla scala globale a locale, inclusi i flussi finanziari internazionali ai paesi in via di sviluppo per assisterli nell’affrontare i cambiamenti climatici”. Per l’Italia il principale strumento pubblico per perseguire l’obiettivo degli Accordi di Parigi è il Fondo Italiano per il Clima: fino al 2026 avrà...
Funziona così. Si fa una proposta irricevibile sotto molteplici punti di vista, da cacciare via a pedate il proponente, chiudendogli la porta alle spalle in malo modo. Oppure sbattendogliela in faccia, se sta sull’uscio. Il vantaggio di spararla così grossa? Semplice. La successiva proposta, depurata dagli aspetti più irricevibili, sembrerà a quel punto molto più ragionevole o accettabile. Sembrerà il risultato di una felice e costruttiva mediazione di buonsenso. Intendiamoci: non è da escludere che la controparte sia così poco sveglia da accettare la prima proposta. Ma questo dimostrerebbe solo quanto convenga sparare grosso al primo tentativo. Questa dinamica si ripete ora per il pacchetto sicurezza appena annunciato dal governo. Il quale aggrava reati che non avevano bisogno di essere aggravati, oppure ne crea per pericoli che sono inesistenti. Comunque calpestando diritti, come per chi è mosso da un evidente disprezzo per le...
Il decreto aree idonee, atteso da anni, avrebbe dovuto chiarire una volta per tutte quali zone sono più adatte a ospitare impianti di rinnovabili. Ma ambientalisti e imprese del settore sostengono che complicherà solo le cose. Ecco perché
Svelato il 'Piano Mattei': 5,5 miliardi di euro sul piatto e la sensazione di un'opportunità mancata Aggiornamento 31 gennaio 2024: Durante il vertice Italia-Africa, primo appuntamento internazionale della presidenza italiana del G7, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha svelato il cosiddetto Piano Mattei, o almeno ha parlato di cifre e ha accennato a possibili iniziative in Africa. Di fronte ai rappresentanti di 46 paesi (inclusi capi di Stato e di governo) e di 25 organismi multilaterali, riuniti in Senato, Meloni ha annunciato la previsione di "5,5 miliardi di euro tra crediti, operazioni a dono e garanzie: circa 3 miliardi dal fondo italiano per il clima e 2,5 miliardi e mezzo dal fondo per la Cooperazione allo sviluppo". Ci sono già dei progetti pilota, dal Marocco al Kenya, dall'Algeria al Mozambico, dall'Egitto all'Etiopia con il coinvolgimento di 12 società partecipate (da Eni a Leonardo) in cinque aree di intervento: istruzione e formazione p...