Cambiamenti Climatici

In Italia è stato approvato il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Ci sono voluti quasi sette anni e quattro governi, ma alla fine anche il Belpaese si è dotato di uno strumento indispensabile per affrontare le conseguenze della crisi climatica. La notizia dell’approvazione l’ha data lo stesso Ministero dell’Ambiente spiegando che l’obiettivo principale del Piano è quello di “fornire un quadro di indirizzo nazionale per l’implementazione di azioni finalizzate a ridurre al minimo possibile i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, a migliorare la capacità di adattamento dei sistemi socioeconomici e naturali, nonché a trarre vantaggio dalle eventuali opportunità che si potranno presentare con le nuove condizioni climatiche”. Seppur con ritardo, il testo è stato quindi ufficialmente adottato, ma che venga realmente attuato è però un altro paio di maniche. Il rischio è...

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L’Italia continuerà a sovvenzionare con 1,2 miliardi di euro progetti internazionali per estrarre combustibili fossili, tradendo così la “Dichiarazione di Glasgow”, l’accordo preso nel 2021 durante la COP26 delle Nazioni Unite sul clima, con cui l’Italia e altri 38 Paesi e Istituzioni finanziarie si sono impegnati ad interrompere i sussidi pubblici per il fossile entro la fine del 2022. La “Dichiarazione di Glasgow” è stata lanciata il 4 Novembre del 2021 durante la giornata dedicata al tema dell’energia della COP26 tenutasi in Inghilterra, la XXVI° Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) in cui i leader di tutti i Paesi del mondo si incontrano per decidere le linee guida da intraprendere per rispettare l’Accordo di Parigi di limitare la crescita della temperatura media globale entro gli 1,5 gradi. Secondo un’analisi pubblicata a Settembre da Oi...

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In un’udienza storica, le piccole nazioni insulari colpite in modo sproporzionato dalla crisi climatica hanno in un certo senso affrontato i Paesi che rilasciano più emissioni di gas serra. Un caso di giustizia climatica unico nel suo genere che ha avuto luogo presso il tribunale di Amburgo, in Germania. Le nazioni ricorrenti – tra cui Bahamas, Tuvalu, Vanuatu, Antigua e Barbuda – nel dettaglio, hanno chiesto al Tribunale internazionale per il diritto del mare di stabilire se le emissioni di anidride carbonica assorbite dall’ambiente marino possano essere considerate inquinamento. Essendo uno dei maggiori serbatoi di carbonio del pianeta, l’oceano assorbe infatti il 25% delle emissioni di anidride carbonica, cattura il 90% del calore generato da tali emissioni e produce metà dell’ossigeno mondiale. Tuttavia, l’anidride carbonica in eccesso prodotta dalle attività industriali ha già causato non pochi squilibri, tra cui unR...

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La zona profonda e priva di luce dell’oceano, situata tra i 200 e i 1.000 metri sotto la superficie, è sorprendentemente povera di ferro, al punto da limitare la crescita di batteri, i quali, però, compensano producendo molecole che ne facilitano l’assorbimento dall’acqua circostante: è quanto emerge da una nuova ricerca guidata da scienziati dell’University of South Florida, sottoposta a revisione paritaria e pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Nature. Gli autori hanno spiegato che l’esperimento potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione dei processi microbici negli oceani profondi e, soprattutto, fornire nuove stime e parametri riguardanti l’assorbimento del carbonio da parte degli oceani, il quale dipende fortemente dall’attività batterica e risulta fondamentale per mitigare il cambiamento climatico. La regione analizzata, chiamata “zona crepuscolare”, è caratterizzata dal fatto che la luc...

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