Biodiversità
Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Che limitare l’aumento delle temperature globali entro 1,5°C, come stabilito nell’accordo di Parigi del 2015, sia una missione impossibile senza la transizione dai combustibili fossili all’energia pulita non è certo più una notizia. È un passaggio ormai dato per assodato da studi e rapporti di panel di esperti e studiosi ed è una informazione acquisita anche dai governi. Fa notizia, però, se ad affermarlo è una compagnia petrolifera. La scorsa settimana Shell ha pubblicato gli “Scenari di sicurezza energetica”, una nuova serie di scenari in cui la compagnia petrolifera e del gas immagina come possa cambiare il sistema energetico globale nel corso del secolo. Tra le righe del rapporto – osserva Carbon Brief che ha analizzato in profondità lo studio – si legge chiaramente che rimanere al di sot...
Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. La maggiore intensità e frequenza dei fenomeni meteorologici estremi stanno provocando ormai a tutte le latitudini danni ingenti e purtroppo la morte di tante persone colte impreparate da eventi per i quali non eravamo preparati. Lo abbiamo visto anche in Italia, recentemente in Emilia-Romagna per ben due volte a distanza di poche settimane, e lo scorso settembre nelle Marche. Ma sistemi di allerta precoce e di migliore gestione degli effetti devastanti di questi eventi catastrofici possono salvare tante vite umane. Almeno stando a quanto riporta uno studio dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM). Alluvioni in Emilia-Romagna: un disastro annunciato e perché c’entra anche il cambiamento climatico Secondo il rapporto, nei paesi più esposti alle conseguenze della crisi climatica, inondazioni, tempeste e incendi hanno causato danni economic...
Il Messico ha annunciato la creazione di 20 nuove aree protette che interessano 13 Stati, oltreché il Golfo del Messico e di California, e comprendono parchi nazionali, santuari e aree di protezione della flora e della fauna. La misura è stata ufficializzata nonostante, dal 2016 ad oggi, le agenzie ambientali messicane abbiano subito tagli consistenti ai finanziamenti. Si tratta di un’area assolutamente rilevante, grande in tutto 2,3 milioni di ettari, un area praticamente equivalente all’intero territorio della regione Lombardia. Le nuove aree preserveranno gli habitat e le aree marine ecologicamente importanti per diverse specie, tra cui gli squali balena (Rhincodon typus), i cani della prateria messicani (Cynomys mexicanus) e i giaguari (Panthera onca). Contribuiranno inoltre a salvaguardare barriere coralline e aree di significato culturale per le comunità indigene. Il parco nazionale Bajos del Norte, nel Golfo del Messico, sarà...
L’accordo concluso nella notte dagli Stati mondiali avvicina l’obiettivo “30×30”: proteggere il 30% degli oceani entro il 2030
Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Dopo oltre quattro anni di negoziati, ripetuti ritardi per la pandemia di COVID-19 e colloqui fino a notte fonda, il 18 dicembre quasi 200 paesi - tra questi non ci sono gli Stati Uniti e il Vaticano - hanno firmato un accordo alla COP15 sulle diversità biologiche, ospitata da Canada e Cina, per arrestare la perdita di biodiversità entro il 2030. L'accordo, definito unico nel suo genere, sembra essere stato imposto dal presidente cinese, ignorando le obiezioni di alcuni Stati africani. Il negoziatore della Repubblica Democratica del Congo (RDC) è sembrato bloccare l'accordo finale presentato dalla Cina, dicendo alla plenaria che non poteva sostenere un documento che non creava un nuovo fondo per la biodiversità, distinto da quello esistente delle Nazioni Unite, il Global Environment Facility (GEF). Cina, Brasile, Indonesia, India e Messico sono i maggio...