abbattimento animali

Con una delibera approvata lo scorso 8 agosto, la giunta di centro-destra della Regione Abruzzo, guidata dal presidente Marco Marsilio, ha ufficialmente autorizzato l’abbattimento di quasi 500 cervi a partire dal prossimo 14 ottobre. Tra le ragioni addotte per il via libera al provvedimento, il fatto che gli esemplari risulterebbero numericamente in forte eccesso, causerebbero troppi danni all’agricoltura e costituirebbero un rischio per la sicurezza stradale. Se le associazioni di allevatori e agricoltori hanno cantato vittoria, le organizzazioni animaliste hanno reagito con durezza. In particolare, il WWF ha criticato duramente la decisione, definendola dannosa per la biodiversità, e sottolineando che, invece di optare per l’abbattimento dei cervi, la Regione avrebbe potuto implementare soluzioni preventive, come ad esempio l’utilizzo di recinzioni e dissuasori, attraverso l’impiego dei fondi del PNRR. Il piano prevede, nello specifico, un “pr...

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All’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, entro 5 anni, saranno abbattuti circa 1500 cervi e la loro carne sarà venduta a 3,50 euro al chilo. A giustificare l’intervento, il fatto che la popolazione complessiva di cervo sarebbe così numerosa da causare degli squilibri ecologici. Gli abbattimenti rientrano nel “Piano di conservazione e gestione del cervo”, nel quale i cacciatori saranno coinvolti direttamente. Per raggiungere l’obiettivo è stato predisposto, per il primo biennio, l’abbattimento di 180 cervi, mentre per il triennio successivo il limite è di 400 capi all’anno. A conti fatti, così, rimarranno circa 900 esemplari. Nonostante l’opposizione degli animalisti, la giunta provinciale ha dato il via libera al Piano nel novembre 2022 con l’approvazione di una delibera presentata dal vicepresidente e assessore all’ambiente, Marco Tonina. Secondo le istituzioni, la sovrabbondanza di cervi nella...

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Nella provincia autonoma di Trento, gli orsi continuano a morire. Negli ultimi giorni, nei pressi delle località di Bresimo e Ronzone, altri due plantigradi sono stati rinvenuti senza vita, mentre lo scorso 27 settembre, a Sella Giudicarie (in val Bondone) era stata trovata la carcassa dell’orsa F36. Al momento, le cause dei decessi risultano ignote, ma le associazioni animaliste vogliono vederci chiaro e promettono battaglia: nel solo 2023, infatti, sono ben 7 gli esemplari di orso morti in circostanze da chiarire. Proprio in relazione alla morte di F36, l’ufficio legale di Enpa – rappresentato da Valentina Stefutti – lunedì scorso aveva presentato una denuncia per uccisione di animale, uccisione di specie protetta e uccisione di orso. Ora, alla luce dei nuovi ritrovamenti, ha presentato altre due querele per i medesimi reati. A dare la notizia del rinvenimento dei cadaveri dei due orsi è stata la provincia di Trento con una stringata nota stampa...

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