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Nel mix energetico globale, le fonti energetiche rinnovabili sono passate dal 19% del 2000 a oltre il 30% del 2023, grazie all’aumento dell’energia solare ed eolica, passate dallo 0,2% del 2000 al 13,4% del 2023. Pertanto, lo scorso anno, l’intensità di anidride carbonica della produzione globale di energia elettrica ha raggiunto un nuovo minimo storico, il 12% in meno rispetto al picco del 2007. A riportare questi dati ci ha pensato la quinta Global Electricity Review del gruppo di esperti sull’energia Ember. Il documento copre i dati sull’elettricità di 215 Paesi, nonché gli ultimi dati del 2023 per 80 Paesi che rappresentano il 92% della domanda globale di elettricità. Per la prima volta – ha certificato il rapporto – il sistema energetico globale ha potuto contare su quasi un terzo di elettricità generata da fonti pulite. All’interno del rapporto si legge che “la rivoluzione delle energie rinnovabil...
Si alzano le voci a favore della legge sul ripristino della natura, per spingere l’Unione Europea ad approvare il testo senza mezzi termini: nei giorni scorsi, 11 Ministri dell’Ambiente comunitari hanno infatti firmato e inviato una lettera ai propri colleghi dei 27 per esercitare pressione e chiamare i propri omologhi a rispondere in merito a una legge che definiscono «essenziale per adattarsi agli impatti del cambiamento climatico e alla salvaguardia della sicurezza alimentare europea». In attesa dell’incontro del Consiglio Ambiente dell’Unione Europea, previsto per il prossimo 17 giugno, gli accordi sulla legge sul ripristino della natura risultano infatti ancora in stallo. Il motivo dietro il sostanziale blocco nelle trattative risiede nella rituale opposizione di quei Paesi che ritengono che la legge porterebbe a una serie di perdite economiche eccessive, tra questi, come prevedibile, c’è anche l’Italia, con il governo Meloni che...
Per la prima volta è stato osservato e documentato un orango che ha usato le foglie di una pianta per curarsi una ferita applicando alcune sostanze direttamente sulla lesione: è il caso di Rakus, un orango di Sumatra che è stato colto mentre applicava residui di piante masticate con proprietà antibatteriche e antiinfiammatorie direttamente sul volto, sfregiato probabilmente durante uno scontro con un rivale. Lo riportano le analisi inserite all’interno di uno studio sottoposto a revisione paritaria e pubblicato su Scientific Reports di Nature. Il team di ricerca, in 21 anni di osservazioni nel parco nazionale di Gunung Leuser in Indonesia, non aveva mai visto altri esemplari auto-medicarsi usando tale pianta: «Per quanto ne sappiamo, questo è il primo caso documentato di trattamento attivo della ferita con una specie vegetale con proprietà mediche da parte di un animale selvatico», ha dichiarato l’autrice senior dello studio Caroline...
Una morte in più ogni tre giorni: si può riassumere così ciò che emerge da un nuovo studio che ha calcolato l’aumento di mortalità dal 1985 al 2018 all’interno dell’area rossa veneta: la zona che comprende 30 comuni e le province di Vicenza, Padova e Verona dove le sostanze Pfas hanno avvelenato centinaia di migliaia di persone. La ricerca – condotta da scienziati dell’Università degli studi di Padova, sottoposta a revisione paritaria e pubblicata sulla rivista scientifica Enviromental Health – è stata commissionata dalla regione Veneto e grazie al contributo del Servizio Statistico dell’Istituto Superiore di Sanità e del gruppo Mamme NO PFAS, ha evidenziato come in 34 anni è come se fosse scomparsa la popolazione totale del comune di Orgiano e Asigliano, dimostrando per la prima volta l’associazione causale tra esposizione a Pfas e rischio elevato di morte per malattie cardiovascolari. «I...
Un nuovo studio pubblicato di recente sulla prestigiosa rivista Science ha confermato che le strategie di conservazione funzionano nel tutelare la biodiversità. L’analisi ha in particolare considerato 186 casi studio per valutare l’impatto degli interventi di conservazione a livello globale nell’ultimo secolo. Nello specifico, la ricerca ha evidenziato l’efficacia di varie strategie di conservazione, come il controllo delle specie invasive, il ripristino degli habitat e la creazione di aree protette, in diverse località geografiche e in differenti ecosistemi e sistemi politici. Le azioni di conservazione, è emerso, hanno migliorato o rallentato il declino delle specie in oltre due terzi dei casi analizzati. «Il nostro studio dimostra che quando le azioni di conservazione funzionano, funzionano davvero – ha dichiarato Jake Bicknell, coautore del lavoro e scienziato della conservazione presso l’Università del Kent nel Regn...