ambiente

Le città italiane sono tra le più inquinate d’Europa. A fotografare per l’ennesima volta il dato in maniera inequivocabile è il nuovo visualizzatore della qualità dell’aria nelle città europee, pubblicato negli ultimi giorni dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), che ha esaminato i livelli medi di particolato fine (PM2,5) in 372 centri urbani con oltre 50mila abitanti del continente europeo. Ciò che emerge è che solo 5 città italiane – ovvero Sassari (6,2 μg/m3), Livorno (7,8 μg/m3), Savona (9,2 μg/m3), Battipaglia (9,6 μg/m3), Siracusa (9,7 μg/m3) – presentano una qualità dell’aria “discreta”, mentre per 29 centri essa risulta “moderata” e, per altri 27, “scarsa”. La città italiana rivelatasi più inquinata è quella di Cremona, con 23,3 μg/m3, seguita da Vicenza (23 μg/m3) e Padova (22,7 μg/m3). Nello...

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A Los Alamos, nel New Mexico, le piante e l’acqua di numerosi luoghi ricreativi sarebbero contaminate da «concentrazioni estreme» di plutonio: è quanto riportano analisi indipendenti del team del professor Michael Ketterer, scienziato della Northern Arizona University, il quale ha dichiarato di aver rilevato i livelli di plutonio più alti che avesse mai visto in un’area accessibile al pubblico nel corso della sua carriera decennale nel settore, e che tali livelli che sarebbero persino paragonabili a quelli riscontrati a Chernobyl, il sito del disastro nucleare ucraino. Il tutto dopo che il Senato degli Stati Uniti ha approvato una legge per coloro che sono stati esposti ai rifiuti radioattivi, la quale però non si applicherebbe ai cittadini di Los Alamos. D’altra parte, il Dipartimento dell’Energia (DOE) ha affermato che i livelli sono «molto bassi e ben al di sotto dell’intervallo di esposizione sicuro», anche se lo scie...

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In tutte le regioni d’Italia in cui sono state effettuate rilevazioni per la ricerca di PFAS, sostanze perfluoroalchiliche prodotte dalle industrie e associate a numerose patologie, essi sono stati trovati. È quanto emerge dai risultati di un recente rapporto pubblicato da Greenpeace, dal titolo “La contaminazione da PFAS in Italia”, che ha registrato la presenza di PFAS nei corsi d’acqua di 16 Regioni italiane, tutte quelle in cui sono state svolte ricerche. L’inchiesta è stata effettuata utilizzando i dati ISPRA, il cui database ospita i risultati delle analisi effettuati dalle ARPA regionali e delle province autonome in Italia nel periodo compreso tra il 2019 e il 2022 sulla presenza di PFAS nei corpi idrici, ovvero fiumi, laghi e acque sotterranee. Secondo tali statistiche, la contaminazione da PFAS è presente nel 17% dei risultati ottenuti dai controlli. La percentuale di valori positivi ai PFAS è diversa a seconda della regione og...

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Secondo un nuovo studio pubblicato su Nature, la perdita di biodiversità è la principale causa ambientale delle epidemie di malattie infettive, le quali divengono più pericolose e diffuse. In quella che in gergo tecnico è definita ‘meta-analisi’, i ricercatori hanno scoperto che tra tutti i ‘fattori di cambiamento globale’, la perdita di specie è risultata come il più importante nell’aumentare il rischio di epidemie. Seguono i cambiamenti climatici, l’inquinamento chimico e l’introduzione di specie non autoctone. L’urbanizzazione è risultata invece associata a una diminuzione del rischio, questo perché le aree urbane tendono ad ospitare meno animali selvatici e ad avere migliori infrastrutture igienico-sanitarie rispetto agli ambienti rurali. Gli esperti hanno analizzato 2.938 osservazioni sulle risposte delle malattie infettive ai fattori di cambiamento globale in 1.497 combinazioni ospite-par...

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Alcuni scienziati dell’Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM), in collaborazione con degli agricoltori locali, stanno promuovendo un programma di ripristino delle chinampas dell’area umida di Xochimilco, a sud di Città del Messico. Le chinampas sono delle piccole isole artificiali create dagli Aztechi, una sorta di fattorie galleggianti che rivestono un ruolo fondamentale nell’identità di Xochimilco, una zona di laghi e paludi sopravvissuta all’urbanizzazione e all’espansione dell’agricoltura industriale. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di conservare il sistema delle chinampas e tutti gli esseri viventi che ne dipendono. Un sistema che, nel 1987, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO proprio per l’importanza culturale e il valore ecologico che esso riveste. Le chinampas, una volta usate solo per coltivare ortaggi e verdure a foglia, risultano ora in gran parte...

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