crisi climatica

Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Nel linguaggio della politica odierna c’è un’espressione che è spia di una certa sciatteria, ed è la “vocazione dei territori". Si tratta di una formula accattivante che viene ripetuta da esponenti di ogni colore e latitudine politiche. Di facile presa (e usura), la vocazione dei territori è da intendersi nel senso religioso, come qualcosa di immutabile e a cui aderire in maniera acritica. Ma che in realtà diventa il lasciapassare per provare a imporre la propria visione del mondo. Solo che i territori, i modi in cui li immaginiamo e le modalità con le quali li trasformiamo, sono il frutto di determinate scelte, figlie a loro volta di mediazioni e conflitti - anche l’abbandono è una scelta, come dimostra ad esempio il caso dell’Abruzzo e delle aree interne. In questo senso l’Italia che si sta prova...

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In Italia è stato approvato il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Ci sono voluti quasi sette anni e quattro governi, ma alla fine anche il Belpaese si è dotato di uno strumento indispensabile per affrontare le conseguenze della crisi climatica. La notizia dell’approvazione l’ha data lo stesso Ministero dell’Ambiente spiegando che l’obiettivo principale del Piano è quello di “fornire un quadro di indirizzo nazionale per l’implementazione di azioni finalizzate a ridurre al minimo possibile i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, a migliorare la capacità di adattamento dei sistemi socioeconomici e naturali, nonché a trarre vantaggio dalle eventuali opportunità che si potranno presentare con le nuove condizioni climatiche”. Seppur con ritardo, il testo è stato quindi ufficialmente adottato, ma che venga realmente attuato è però un altro paio di maniche. Il rischio è...

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Per ora non risultano feriti o dispersi, ma le immagini delle alluvioni in Emilia-Romagna di queste ore ci hanno riportato alla mente quanto accaduto poco più di un anno fa. Tra i Comuni coinvolti ci sono Faenza e Castel Bolognese, già gravemente colpiti a maggio dello scorso anno. A Faenza è straripato il fiume Marzeno che ha allagato alcune campagne a sud della città. A Castel Bolognese, lo straripamento del Senio ha causato allagamenti che si stanno avvicinando al centro.  Alluvione in Emilia-Romagna: le cause e gli interventi fatti finora, e cosa fare per mitigare il rischio e affrontare il cambiamento climatico Il Comune di Ravenna, nella notte, ha firmato un'ordinanza nella quale invita chi abita lungo le sponde dei fiumi Lamone e Montone a recarsi ai piani alti o a raggiungere il Pala De Andrè, aperto come punto di accoglienza. Nei Comuni di Russi, Bagnacavallo e Forlì, tra le aree più colpite, la cittadinanza è stata invitat...

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Secondo il report del WWF “Persone, città e natura. Rinnovare l’ambiente urbano e migliorare la nostra salute”, uscito a Settembre di quest’anno, proteggere ed incrementare il verde nelle città è di fondamentale importanza se si vuole preservare il benessere e la vita delle persone. Infatti, alcuni studi dimostrano come l’aumento del verde complessivo potrebbe evitare fino a quasi 43.000 morti all’anno nelle sole città europee, oltre a portare anche benefici ambientali, psicologici, sociali ed economici. Il Rapporto del WWF, che si fonda su numerosi studi scientifici, parte dal presupposto che «l’attuale modello di espansione urbana non è più sostenibile» e che le città sono il punto nevralgico su cui bisogna agire urgentemente per cercare di contrastare il cambiamento climatico. Questo perché nei centri urbani vive circa il 55% della popolazione mondiale (75% in Europa) e si produce oltre il 70...

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Il negazionismo climatico è un fenomeno documentato da decine di libri, studi e inchieste giornalistiche. È un fenomeno reale, storico e organizzato. Qualsiasi siano le ragioni che spingono ad abbracciarlo - convinzioni personali, interesse economico, ideologia politica o una combinazione di questi elementi - il negazionismo si regge sulla produzione e sulla diffusione di disinformazione. Questa disinformazione riesce a raggiungere l’opinione pubblica anche attraverso la voce di quelli che possiamo definire "falsi esperti", o "pseudoesperti". Lotta alla crisi climatica tra l’attivismo dei giovani, il negazionismo politico-mediatico e gli indifferenti – Conversazione con Antonio Scalari [podcast] Lo abbiamo visto anche nelle ultime settimane: sui media compaiono persone che parlano di cambiamento climatico con il cappello di esperti, anche quando non hanno un'effettiva competenza in materia. Di recente è intervenuto su La7 Franco Pro...

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