crisi climatica

Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Secondo i dati preliminari dell’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), la prima settimana di luglio è stata la più calda al mondo mai registrata da quando vengono rilevate le temperature globali con “impatti potenzialmente devastanti sugli ecosistemi e sull'ambiente”. A indicarlo almeno tre serie di dati, spiega l’OMM: quelli gestiti dall'Agenzia meteorologica giapponese (JMA), quelli raccolti dall'Università del Maine e quelli del servizio di monitoraggio climatico dell’Unione Europea, Copernicus. Con una temperatura media globale di 17,24°C, il 7 luglio è stato superato di 0,3°C il precedente record, raggiunto il 16 agosto 2016. Allora, come oggi, a influenzare le temperature globali c’era il fenomeno climatico El Niño.  Già il mese di giugno era stato il mese più caldo...

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Dopo la pubblicazione del nostro articolo sul saggio firmato da fisici italiani ritirato dalla casa editrice scientifica Springer Nature, un nostro lettore ci ha segnalato la replica del primo firmatario dello studio, il fisico nucleare Gianluca Alimonti. In risposta a Retraction Watch, Alimonti ha linkato un post di Roger Pielke Jr che - spiega il nostro lettore – “fornisce una visione dei fatti dall’altra parte e mette in dubbio il processo che ha portato al ritiro del paper”. Il commento si chiude così: “Lo cito per completezza, non perché mi trovi d’accordo”. La casa editrice scientifica Springer Nature ha ritirato lo studio di quattro fisici italiani che negava gli impatti della crisi climatica Proprio queste ultime parole ci danno l’opportunità per affermare che probabilmente è arrivato il momento di non lasciare spazio ad argomentazioni che inscenano un dibattito scientifico sul cambiamento climatico ch...

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Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. La scorsa settimana si è tenuto un summit a Parigi su come consentire ai paesi a basso reddito e più esposti agli impatti della crisi climatica di far crescere le loro economie riducendo la loro dipendenza dai combustibili fossili [ne parliamo diffusamente più avanti]. Cosa possono fare i 54 paesi del continente africano per contribuire alla decarbonizzazione del mondo? L’Africa può fare un salto di qualità e coniugare transizione energetica e crescita economica? Sono queste le domande che la giornalista del New York Times, Somini Sengupta, ha rivolto a Wanjira Mathai, direttrice generale per l'Africa e le partnership globali del World Resources Institute (WRI), e Rebekah Shirley, ricercatrice esperta di tematiche ambientali e vice-direttrice per l'Africa del WRI. Queste due semplici domande hanno aperto a questioni più profond...

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Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. I cittadini hanno diritto a un ambiente sano? In Montana sì, per Costituzione. L’articolo II della Costituzione dello Stato recita infatti: “Lo Stato e ogni persona devono mantenere e migliorare un ambiente pulito e sano in Montana per le generazioni presenti e future”. Sedici giovani, dai 5 ai 23 anni, supportati Our Children's Trust, un'organizzazione no-profit di advocacy con sede a Eugene, in Oregon, si sono appellati a questo articolo per fare causa allo Stato che ha anteposto gli interessi dell'industria dei combustibili fossili e ha violato il diritto costituzionale a un “ambiente pulito e sano”. Se dovessero vincere, il caso potrebbe diventare un precedente anche negli altri Stati dove sono state presentate cause simili. La causa “Held vs. Montana” prende il nome da Rikki Held, la figlia di un allevatore che a c...

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Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Un nuovo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP), “Turning off the Tap: How the world can end plastic pollution and create a circular economy” (“Chiudere il rubinetto: come il mondo può porre fine all'inquinamento da plastica e creare un'economia circolare sostenibile”), ha tracciato una tabella di marcia per ridurre drasticamente l'inquinamento da plastica. Secondo il rapporto – che delinea l'entità e la natura dei cambiamenti necessari per creare un'economia circolare sostenibile, rispettosa dell'uomo e dell'ambiente – l'inquinamento da plastica potrebbe essere ridotto dell'80% entro il 2040 se i paesi e le aziende utilizzassero le tecnologie esistenti per apportare cambiamenti significativi alle politiche e al mercato. Plastic pollution could reduce by 80% by 2040 if governments and compan...

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