Esondazione Seveso, partono le prove per la vasca di Bresso. Legambiente: “Si riempie in un’ora”

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https://www.dire.it/31-10-2023/973521-esondazione-seveso-partono-le-prove-per-la-vasca-di-bresso-legambiente-si-riempie-in-unora/

Tuona la Lega: "La vasca andava collaudata quest'estate"

MILANO – Sono terminati i lavori di MM della vasca di laminazione di Bresso al parco Nord Milano. Dopo le parole del sindaco Sala in mattinata (“L’avremo tra un mese e avrebbe aiutato molto”) una nota di palazzo Marino precisa il cronoprogramma prima della messa in funzione dell’opera “che eviterà le esondazioni del fiume Seveso”.

Di tutt’altro avviso Legambiente Lombardia. L’alluvione di stanotte “non è stato un evento di dimensioni catastrofiche” ma “il bacino del Seveso ha perso ogni capacità di laminare eventi di piena“. E, contrariamente a quanto affermato dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, la vasca di laminazione in preparazione a Bresso non avrebbe risolto il problema perché “si sarebbe riempita in meno di un’ora”, dichiara commentando l’alluvione che, questa notte, ha portato all’esondazione del Seveso e all’allagamento di diversi quartieri nel quadrante nord di Milano.

Secondo Legambiente “siamo del tutto impreparati rispetto agli eventi catastrofali che il cambiamento climatico rischia di rendere sempre più frequenti e intensi” ma quello di stanotte “non è ancora un evento ‘estremo’” perché “le precipitazioni hanno raggiunto i 90 mm in alcune aree del Canturino, ma sono caduti circa 70 mm nel resto della Brianza comasca, mentre sono state tra i 40 e i 60 mm nell’area della Brianza monzese e nel Nord Milano”.

Per l’associazione ambientalista “la colpa è del troppo cemento che ha rivestito il territorio, restringendo gli alvei del torrente e dei suoi affluenti, impedendo l’infiltrazione delle acque nel suolo e accelerando la corsa delle onde di piena verso il capoluogo milanese”. Infatti “arrivato a Milano, il torrente si infila in un lungo tubo sotterraneo, che può portare non più di 35 mc/sec”. Ma “eventi come quello odierno si caratterizzano per portate fino a 150 mc/sec: significa che se la vasca di laminazione del Parco Nord a Bresso, con la sua capacità di invaso di 250.000 mc, fosse già stata in funzione, si sarebbe riempita in meno di un’ora”.

Secondo Lorenzo Baio, vicepresidente di Legambiente Lombardia, “non bastano quindi le opere ingegneristiche: se non si invertirà l’aggressione al territorio e ai corsi d’acqua anche le vasche più grandi tra quelle previste sono destinate a diventare obsolete nell’arco di pochi lustri”.

LEGA SULLE BARRICATE: VASCA DA COLLAUDARE IN ESTATE

La Lega sale sulle barricate a Milano sui tempi di messa in funzione della vasca di laminazione del Seveso a Bresso. Già in mattinata, con l’acqua che scorreva copiosa per le strade, il segretario provinciale e consigliere comunale della Lega Samuele Piscina bollava come “davvero incredibile che la vasca di laminazione al confine con Bresso non sia ancora in funzione”. Piscina proporrà al prossimo consiglio comunale l’istituzione di un fondo per risarcire i danni ai residenti.
Ma intanto il leghista insiste sui tempi di messa in funzione della vasca. Il 24 luglio scorso durante un sopralluogo con la commissione consiliare “sembrava, da quanto riportato dai tecnici, che il collaudo fosse imminente e da lì a poche settimane” la vasca “potesse essere operativa. È evidente che queste lungaggini comunali abbiano sicuramente contribuito all’esondazione del Seveso di stamane. Ricordiamo tutti molto bene quando Granelli e Maran protestavano in aula ai tempi del sindaco Moratti dopo l’esondazione del Seveso. Dopo quasi 13 anni di sinistra al governo della città, nulla è cambiato”.

Nella polemica contro gli assessori ora al governo della città e all’epoca all’opposizione si lanciano anche i tassisti col vicepresidente di Taxiblu Emilio Boccalini, che lamenta la sottovalutazione del problema Seveso “come ben sa anche qualche attuale assessore comunale che accusava di immobilismo sul problema le giunte precedenti, salvo poi loro stessi, in carica da dieci anni circa, ignorare il problema e dare priorità alle ciclabili del centro”, perché “in questa città la priorità pare sia più quella di creare una città giardino per i ‘fighetti’ del centro che amano viaggiare in bici piuttosto che agevolare la viabilità e i pendolari”.

Tranchant anche l’intervento del sottosegretario di Stato Alessandro Morelli, sempre della Lega. “È evidente che la gestione della più importante amministrazione italiana è un colabrodo su diversi fronti, sicurezza, impegni internazionali e Seveso sono solo la punta dell’iceberg. L’ennesima esondazione del Seveso è un evento inaccettabile visto che da 15 anni si parla delle vasche di laminazione. L’amministrazione ha dimostrato di avere altre priorità tra divieti e piste ciclabili ma, se necessario, siamo pronti a sostenere con nuove norme di semplificazione ogni attività legata alla soluzione del problema Seveso”, conclude Morelli.

LE PROVE DELLA VASCA DI BRESSO

Sono in corso i collaudi e venerdì 3 novembre saranno realizzate alcune prove funzionali della vasca. In particolare, nei primi giorni di novembre verrà utilizzata acqua di falda per riempire di pochi centimetri la vasca e testare le apparecchiature elettromeccaniche (pompe di sollevamento, valvole e condotte). Nella seconda metà di novembre è previsto lo svolgimento di una ulteriore prova funzionale che interesserà l’intera opera e tutto il ciclo di attività, con il riempimento della vasca attraverso l’immissione delle acque del Seveso e la reimmissione nel torrente e successivamente l’attivazione e l’entrata in funzione della vasca.

Intanto l’amministrazione precisa che dopo l’esondazione di stamane- terminata intorno alle 12- per regolare il traffico sono state schierate 79 pattuglie della Polizia locale. Temporanei allagamenti si sono riscontrati nei sottopassi Negrotto, Feltre e Rubattino, e sulle linee del trasporto pubblico che Atm ha dovuto deviare: è delle ore 16 il completo ripristino della linea gialla M3 dove si sono verificati alcuni allagamenti. Sono state circa 160 le segnalazioni in nidi, scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. Si è trattato principalmente di allagamenti, infiltrazioni e interruzione di servizio negli impianti di riscaldamento. Gli alberi caduti sono stati una trentina.

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