attivisti ambientali
Un accordo storico e altrettanto deludente. La COP28, la Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite di Dubai, dà ragione ai movimenti per il clima: la crisi del clima è la crisi dei combustibili fossili. Ma i paesi che hanno sottoscritto l'accordo non vanno poi fino in fondo rispetto a questa ammissione. Un accordo storico, perché appunto per la prima volta si indicano i combustibili fossili come causa principale della crisi del clima; deludente e devastante per gli impegni presi, anzi non presi. Con vincitori e vinti. COP28: inizia la transizione, ma con molte concessioni all’industria dei combustibili fossili Vince l’industria del petrolio e del gas che gioisce perché non c’è un obbligo chiaro di “abbandono dei combustibili fossili” e ci sono tante scappatoie per poter continuare a esistere; vincono gli Stati Uniti e la Cina, i due principali emettitori mondiali che possono continuare a produrre petrolio e a costruire...
“COP28: i governi parlano, la terra affonda”. È lo slogan utilizzato da Extinction Rebellion, il 9 dicembre, quando gli attivisti hanno messo in scena un'azione di protesta nonviolenta coordinata in cinque città. Subito sono seguiti gli arresti: 28, nello specifico, con le accuse di interruzione di pubblico servizio, violenza privata, manifestazione non autorizzata e sversamento di sostanze pericolose. A cinque persone è stato notificato un foglio di via di 4 anni - che prevede di non poter tornare nel comune da cui si viene allontanati - e ad altre tre un Daspo urbano di 48 ore - una sanzione amministrativa con ordine di allontanamento. A essere stato fermato e poi accusato è stato anche l’ufficio stampa del gruppo. È solo l’ultimo atto di una progressiva tendenza alla criminalizzazione del dissenso a cui si sta assistendo negli ultimi anni, e che sta colpendo in particolare gli...
Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Mentre i leader mondiali erano riuniti per l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e il successivo “vertice sull’ambizione climatica”, oltre 70mila attivisti per il clima hanno riempito le strade di New York domenica 17 settembre, per chiedere al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, di stoppare l'approvazione di nuovi progetti di combustibili fossili. La manifestazione era sostenuta da più di 700 organizzazioni mondiali per il clima che hanno partecipato alle proteste in numerosi altri paesi. “In tutto il mondo migliaia di persone stanno tornando nelle strade per chiedere di fermare quello che ci sta uccidendo. Dobbiamo pensare a chi vivrà sul nostro pianeta tra 30, 40, 50 anni. E non sono contemplate risposte negative”, ha detto la deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez durante la manifestazione. Tra i pa...
Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Un nuovo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP), “Turning off the Tap: How the world can end plastic pollution and create a circular economy” (“Chiudere il rubinetto: come il mondo può porre fine all'inquinamento da plastica e creare un'economia circolare sostenibile”), ha tracciato una tabella di marcia per ridurre drasticamente l'inquinamento da plastica. Secondo il rapporto – che delinea l'entità e la natura dei cambiamenti necessari per creare un'economia circolare sostenibile, rispettosa dell'uomo e dell'ambiente – l'inquinamento da plastica potrebbe essere ridotto dell'80% entro il 2040 se i paesi e le aziende utilizzassero le tecnologie esistenti per apportare cambiamenti significativi alle politiche e al mercato. Plastic pollution could reduce by 80% by 2040 if governments and compan...
La tribù aborigena degli Jagalingou in Australia, le comunità indigene delle Filippine e dell’Amazzonia brasiliana e colombiana. Un articolo di DW ha raccontato come questi gruppi stanno lottando per la conservazione dei loro territori. In tutto il mondo, le popolazioni indigene devono lottare per i loro diritti fondamentali. La difesa dei loro diritti coincide con una migliore protezione dell'ambiente e del clima. Sebbene però siano considerate custodi delle risorse naturali, le tribù indigene spesso devono affrontare repressioni, discriminazioni e razzismo di massa. E pagano con la vita. Tra il 2012 e il 2021, gruppi e organizzazioni per i diritti umani hanno documentato la morte di oltre 1.700 difensori dell'ambiente e delle loro terre in circa 60 paesi. Secondo i dati pubblicati dall'organizzazione ambientalista e per i diritti umani Global Witness, oltre il 35% delle persone uccise erano indigeni. Al centro dei conflitti ci sono spesso grandi proge...