ondate di calore

Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Per la prima volta nell’oceano Atlantico un uragano di categoria 5 si è formato all’inizio dell’estate e questo non è un buon segno per il resto dell’anno e il nostro prossimo futuro. È il caso di Beryl, il primo grande uragano di una stagione che arriverà fino a novembre inoltrato, passato nel giro di 48 ore da depressione tropicale a tempesta e quindi a uragano. La velocità con la quale Beryl si è trasformato in uragano di categoria 5 è un brutto segnale per la stagione degli uragani atlantici che, alimentati da temperature oceaniche sempre più in aumento, stanno diventando più pericolosi e imprevedibili. Tanto è vero che, come sottolinea Simone Fant su Materia Rinnovabile, alcuni scienziati stanno proponendo di aggiungere una ulteriore categoria – categoria 6 – per misurare l’...

vai a leggere

Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Morte e devastazione. Le forti piogge nel sud del Brasile hanno provocato massicce inondazioni e frane nel Rio Grande do Sul, lo Stato più meridionale del Brasile. Più della metà delle 497 città dello Stato sono state colpite dalle tempeste, con strade e ponti distrutti in diverse aree. Le tempeste hanno anche causato frane e il crollo di una diga idroelettrica vicino alla città di Bento Gonçalves, causando la morte di 30 persone. Le autorità hanno dichiarato che anche una seconda diga nella zona rischia di crollare a causa dell'innalzamento del livello dell'acqua.  “È il quarto disastro ambientale di questo tipo in un anno, dopo le inondazioni di luglio, settembre e novembre 2023. Le inondazioni in tutto lo Stato hanno superato quelle registrate durante lo storico diluvio del 1941”, ricorda AP. Il fiume Guaib...

vai a leggere

di Andrew Stroehlein (da Daily Vrief, newsletter di Human Rights Watch) Mentre gli effetti del riscaldamento globale diventano sempre più evidenti, in questi giorni il caldo ha conquistato le prime pagine dei giornali di tutto il mondo come mai prima d'ora. In Arabia Saudita, questo mese, più di 1300 persone sono morte durante l'Hajj, l'annuale pellegrinaggio alla Mecca. Lo stress da calore è stato uno dei principali fattori che hanno contribuito al bilancio delle vittime, con temperature che hanno superato i 50 gradi. Negli gli Stati Uniti, circa 65 milioni di persone stanno affrontando l'allerta calore, dato che un'altra "bolla di calore" ha spinto le temperature in alcune località sopra i 50 gradi. Nel paese le ondate di calore sono più letali di uragani, inondazioni e tornado messi insieme e i decessi legati al caldo sono in aumento, con oltre 2300 nel 2023. In entrambi i luoghi - Arabia Saudita e Stati Uniti - i danni umani sono stat...

vai a leggere

Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Un “killer silenzioso”. Così i medici hanno definito le ondate di calore perché mietono molte più vittime di quanto la maggior parte delle persone si renda conto. E hanno impatti sui corpi e sulla salute mentale. Secondo le Nazioni Unite, 2,4 miliardi di persone nel mondo sono minacciate da “ondate di calore sempre più gravi, causate in gran parte da una crisi climatica indotta dai combustibili fossili”. Uno studio pubblicato recentemente su Nature Medicine ha rilevato che nel 2023 – l'anno più caldo mai registrato anche se gli scienziati prevedono che il 2024 prenderà presto il suo posto – le ondate di calore, aggravate dall’inquinamento da anidride carbonica, hanno ucciso quasi 50mila persone in Europa. E il tasso di mortalità sarebbe stato dell’80% più alto se le persone no...

vai a leggere

Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. In questi giorni un'ondata calore sta attraversando ben tre continenti: Europa, Asia, Nord America. Temperature estreme si stanno registrando in buona parte dell'emisfero settentrionale della Terra. Il mese di giugno di quest'anno è stato il più caldo finora registrato. Il ritorno di El Niño, il fenomeno ciclico che causa il riscaldamento della superficie dell'Oceano Pacifico centro-orientale, contribuisce a spingere verso l'alto le temperature del pianeta. Ci sono buone probabilità che il 2023 diventi l'anno più caldo finora registrato. Ma anche se non arriverà al primo posto, scalzando il 2016, siamo certi che sarà tra le prime posizioni. I dieci anni più caldi sono concentrati nell'ultimo decennio. Non è un caso, è una delle tante evidenze della realtà del riscaldamento globale antropico. 🌡️ Extreme...

vai a leggere
^