ValigiaBlu
Abusi. Violenze. Stupri e aggressioni sessuali. Da un anno e mezzo la lista dei soprusi e delle violazioni che riguarda l’apparato securitario tunisino si fa sempre più lunga. In particolare dal febbraio del 2023 quando il presidente della Repubblica Kais Saied ha pronunciato un duro discorso di Stato contro la comunità subsahariana presente nel paese accusandola di stare compiendo una vera e proprio sostituzione etnica nei confronti della popolazione tunisina. Da allora le violenze a sfondo xenofobo e razzista si sono fatte via via più visibili e hanno toccato direttamente le forze di sicurezza del piccolo Stato nordafricano. Per fermare i migranti paghiamo governi autoritari, razzisti, violenti: cosa succede nella Tunisia del presidente Saied Un’inchiesta del giornale britannico The Guardian ha documentato ciò che da tempo è costretta a subire questa fetta della popolazione. Lo sta subendo anche attraverso strumenti, equipaggiamenti...
Il negazionismo climatico è un fenomeno documentato da decine di libri, studi e inchieste giornalistiche. È un fenomeno reale, storico e organizzato. Qualsiasi siano le ragioni che spingono ad abbracciarlo - convinzioni personali, interesse economico, ideologia politica o una combinazione di questi elementi - il negazionismo si regge sulla produzione e sulla diffusione di disinformazione. Questa disinformazione riesce a raggiungere l’opinione pubblica anche attraverso la voce di quelli che possiamo definire "falsi esperti", o "pseudoesperti". Lotta alla crisi climatica tra l’attivismo dei giovani, il negazionismo politico-mediatico e gli indifferenti – Conversazione con Antonio Scalari [podcast] Lo abbiamo visto anche nelle ultime settimane: sui media compaiono persone che parlano di cambiamento climatico con il cappello di esperti, anche quando non hanno un'effettiva competenza in materia. Di recente è intervenuto su La7 Franco Pro...
Dopo l'eruzione dell'Etna, che si è verificata nei giorni scorsi, ha ripreso a circolare una vecchia bufala: i vulcani emettono più CO2 delle attività umane. L'Etna ha appena comunicato ai geni di Ultima Generazione chi comanda, sentenzia un profilo su Twitter. Chi rilancia questa bufala pensa, in questo modo, di fare una pernacchia agli attivisti e di svelare al mondo verità che avevamo tutti davanti agli occhi, ma che non vedevamo perché accecati dalla propaganda gretina e green. Perché l'idea, naturalmente, è sempre quella per cui tutto ciò che ruota attorno al cambiamento climatico sia partorito dalla testa degli attivisti. Gli scienziati non sapevano che i vulcani emettono CO2, né che il Sole è più grande della Terra, come ci informa un collaboratore del quotidiano La Verità. Vediamo come stanno le cose. Nel 2022 il settore energetico, quello responsabile della maggior parte delle emissioni, ha prodotto 36,8 miliardi di t...
Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Dopo oltre quattro anni di negoziati, ripetuti ritardi per la pandemia di COVID-19 e colloqui fino a notte fonda, il 18 dicembre quasi 200 paesi - tra questi non ci sono gli Stati Uniti e il Vaticano - hanno firmato un accordo alla COP15 sulle diversità biologiche, ospitata da Canada e Cina, per arrestare la perdita di biodiversità entro il 2030. L'accordo, definito unico nel suo genere, sembra essere stato imposto dal presidente cinese, ignorando le obiezioni di alcuni Stati africani. Il negoziatore della Repubblica Democratica del Congo (RDC) è sembrato bloccare l'accordo finale presentato dalla Cina, dicendo alla plenaria che non poteva sostenere un documento che non creava un nuovo fondo per la biodiversità, distinto da quello esistente delle Nazioni Unite, il Global Environment Facility (GEF). Cina, Brasile, Indonesia, India e Messico sono i maggio...
“Una situazione senza precedenti”. Così un ministro del Quebec ha descritto le centinaia di roghi che le squadre antincendio stanno cercando di spegnere in tutto il Canada da settimane. Una formula che stiamo sentendo ripetere un po’ troppo spesso ultimamente per commentare gli eventi estremi che stanno colpendo tutto il globo. Secondo il ministro per la Preparazione alle emergenze, Bill Blair, più della metà dei 414 incendi in tutto il paese è fuori controllo, e i mesi più caldi e secchi dell'anno devono ancora arrivare. In Canada si assiste sempre più spesso a due momenti in cui ci sono picchi di incendi: a fine estate e in primavera. “Quando la neve si scioglie all'inizio della primavera e il clima caldo e secco arriva molto presto, si ha questa finestra di vulnerabilità”, ha spiegato Paul Kovacs, direttore esecutivo dell'Institute for Catastrophic Loss Reduction della Western University. “Gli incendi pri...