ValigiaBlu

Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Il 5 dicembre è entrato in vigore il tetto di 60 dollari al barile sul petrolio russo trasportato via mare imposto dai paesi G7, Unione Europea (ad eccezione della Bulgaria, a cui è stato concesso un periodo più lungo per adeguarsi) e Australia. La misura consente di spedire il greggio russo a paesi terzi utilizzando petroliere, compagnie di assicurazione e istituti di credito del G7 e dell'UE, solo se il carico viene acquistato a un prezzo pari o inferiore al tetto massimo. Considerato che le principali compagnie di navigazione e di assicurazione hanno sede nei paesi del G7, il limite imposto potrebbe rendere difficile per Mosca vendere il suo petrolio a un prezzo più alto. Il livello del tetto massimo sarà rivisto dall'UE e dal G7 ogni due mesi. La prima revisione è prevista per metà gennaio e “dovrà tenere conto dell'efficac...

vai a leggere

  “Nella tua città c'è un lager”. È la denuncia degli attivisti che si battono da anni per la chiusura dei CPR (Centri di Permanenza per i Rimpatri), veri e propri buchi neri nei quali finiscono, e a volte perdono anche la vita, i cittadini stranieri sprovvisti di regolare titolo di soggiorno.  Con una capienza complessiva di 1.100 posti sono dieci i centri attualmente operativi a Milano, Torino, Gradisca d’Isonzo, Roma-Ponte Galeria, Palazzo San Gervasio, Macomer, Brindisi-Restinco, Bari-Palese, Trapani-Milo e Caltanissetta-Pian del Lago. Si tratta di strutture che in oltre vent'anni hanno prodotto una lunga scia di disperazione, violenze e morti. Istituiti nel 1998 dal governo di centrosinistra guidato da Romano Prodi con la legge sull’immigrazione Turco-Napolitano, i centri furono inizialmente chiamati CPTA (Centri di Permanenza Temporanea e Assistenza), poi CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione) e infi...

vai a leggere

“Un disastro annunciato, ma abbiamo ignorato i segnali”. Il meteorologo Luca Mercalli sull’alluvione che ha travolto l’Emilia-Romagna facendo 13 vittime e lasciando 20.000 persone senza casa non usa giri di parole: «Il surriscaldamento globale va fermato, siamo tutti colpevoli. Nessuno vuole fare sacrifici tranne i ragazzi che si battono per il clima». 500 mm di pioggia in pochi giorni, tanta quanta ne cade in un anno ad Aosta. I fiumi non possono assorbire una tale quantità d'acqua, i suoli imbevuti franano, l'intero sistema va in crisi. Alluvioni in Emilia Romagna: un disastro annunciato e perché c’entra anche il cambiamento climatico Nel suo rapporto annuale sulle temperature medie globali, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) ha detto che c’è buona probabilità che nei prossimi cinque anni la Terra sperimenterà nuovi record di temperatura e il riscaldamento globale supererà gli 1,5°C ri...

vai a leggere

di Angela Falconieri Piango, quando vedo i miei fratelli soffrire, piango, quando mi alzo alle 4 del mattino per andare incontro alle mie illusioni nelle piantagioni di arance e mandarini per la modesta somma di 25 euro se non di meno, piango, quando vedo i miei fratelli che vivono nei ghetti senza acqua e senza elettricità, situazione quasi impossibile e inaccettabile per l’umanità, piango, e mi fa male il cuore, piango e soffro. [tratto da Yen Fehi Bako, ‘Le lacrime di Ibrahim’, di Ibrahim Diabate] Spesso di caporalato e sfruttamento agricolo si parla solo quando fa notizia. Quando muore un bracciante per le condizioni disumane di lavoro, quando si parla dello stato dei ghetti, dove queste persone vivono, per i casi di razzismo nei confronti degli immigrati che lavorano nei campi. L’attenzione dura il tempo della copertura mediatica. Poco sappiamo delle vite dei braccianti. E, insieme alle loro storie, ci perdiamo, quando ci sono, anche i loro percor...

vai a leggere

Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Il G20 in Indonesia potrebbe avere ricadute importanti anche sull’agenda climatica e dare una piccola scossa alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima in corso in Egitto. Il 14 novembre, alla vigilia del G20 in Indonesia, si sono incontrati il presidente statunitense Joe Biden e quello cinese Xi Jinping. È il primo contatto diretto dopo il congresso in Cina e le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti. I due leader hanno fatto dei passi in avanti l’un l’altro verso la riapertura del dialogo sul clima, soddisfacendo le richieste dell’inviato speciale per il clima degli USA, John Kerry, che appena tre settimane fa aveva esortato i due paesi a riprendere i negoziati.  “Il mondo si aspetta, credo, che Cina e Stati Uniti svolgano un ruolo chiave nell'affrontare le sfide globali, dai cambiamenti climatici all'insicurezza alimen...

vai a leggere
^