ambiente
Dopo aver condotto un’inchiesta che ha fatto luce sulla presenza di PFAS – sostanze poli e perfluoroalchiliche – nelle acque potabili di decine di comuni in tutto il Piemonte, negli scorsi giorni l’associazione Greenpeace Italia ha ufficialmente presentato quattro esposti alle Procure di Torino, Ivrea, Alessandria e Novara, chiedendo alla magistratura di prendere “tutti i provvedimenti cautelari del caso” al fine di “impedire che si continui a somministrare alla popolazione acque contenenti PFAS”. Nella denuncia, Greenpeace ha sollecitato i magistrati ad accertare se, considerato lo stato di inquinamento permanente delle aree in questione, “sussistano le condizioni per ipotizzare i reati di disastro ambientale o innominato”, nonché per “omissione di atti d’ufficio conseguente il mancato rispetto della normativa sull’accesso agli atti”. Nonostante lo spaccato emerso dall’indagine di Greenpeace...
Ci sono coralli di acque profonde che potrebbero avere almeno un migliaio di anni, spugne, ricci di mare, anfipodi e aragoste: sulle montagne sottomarine situate al largo della costa del Cile sono state scoperte più di 100 potenziali nuove specie che potrebbero essere uniche al mondo. Il merito va ad un team internazionale di ricercatori che, guidati da Javier Sellanes, professore ordinario di Scienze Marine presso l’Universidad Católica del Norte, ha realizzato foto e video mozzafiato che sembrano già destinati a stuzzicare l’attenzione degli scienziati nei prossimi mesi. La squadra ha esplorato le montagne sottomarine lungo le creste di Nazca e Salas y Gómez allo scopo di raccogliere dati che potrebbero supportare la futura designazione di un’area protetta e i parchi marini Juan Fernández e Nazca-Desventuradas. È stato utilizzato un robot in grado di scendere fino a 4.500 metri di profondità per raccogliere dati da 10 montagne situ...
In Kenya, nel bacino del Nilo, gli agricoltori del villaggio di Sitati stanno sviluppando progetti agroforestali in sostituzione delle più diffuse monocolture di canna da zucchero. L’obiettivo è quello di rivitalizzare i terreni, diversificare le diete e i redditi e aumentare i livelli d’acqua da cui dipendono molti animali. Nascono così delle “foreste alimentari”, le quali attraggono una serie di animali selvatici – come la tartaruga nubiana a conchiglia in pericolo di estinzione – e riqualificano le zone umide e i sistemi fluviali. La tecnica, in particolare, cambia il modo con cui la comunità gestisce l’agricoltura e l’ambiente, prevedendo la consociazione tra diverse colture alimentari – come cereali, frutteti, ortaggi, tuberi – ed erbe e alberi non produttivi. Frequente, ad esempio, un mix di colture quali banana, patata dolce, ibisco, papaya, avocado, peperoncino che crescono tra alberi selvatici nati...
Il Parlamento dell’Unione Europea ha definitivamente approvato l’accordo raggiunto con gli Stati membri sulla revisione della direttiva sulle emissioni industriali (IED). I voti favorevoli sono stati 393, 173 i contrari e 49 le astensioni. La Direttiva IED è una norma essenziale per prevenire l’inquinamento alla fonte da circa 50.000 impianti industriali europei. Tuttavia, l’iter è stato piuttosto travagliato: la legge ha infatti dovuto superare diversi ostacoli che l’hanno indebolita di volta in volta. Fino all’ultimo, i gruppi più conservatori hanno ad esempio tentato di allentare ulteriormente i vincoli per gli allevamenti intensivi, ma alla fine la maggioranza degli eurodeputati ha adottato l’accordo negoziato lo scorso novembre che, comunque, prevede già importanti concessioni alle aziende zootecniche più impattanti. Allo stato attuale, la legge estende le misure sulle emissioni industriali agli allevamenti di suin...
Nonostante le impetuose e partecipate proteste degli agricoltori in tutta Europa che si susseguono ormai da gennaio, il Parlamento europeo ha adottato ieri ufficialmente la prima Legge sul Ripristino della Natura con 329 voti favorevoli, 275 contrari e 24 astensioni. La Legge, che prevede di ripristinare almeno il 20% degli ecosistemi terrestri e marini degradati dell’UE entro il 2030 e il ripristino quasi totale entro il 2050, è stata sostenuta da tutto l’arco di centrosinistra del Parlamento europeo, mentre è stata osteggiata dai partiti conservatori, in particolare dal PPE (Partito Popolare europeo), all’interno del quale solo 25 eurodeputati su un totale complessivo di 177 hanno votato a favore della norma. Quest’ultima costituisce un pilastro importante per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo sulla riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030 e il loro azzeramento entro il 2050. Tuttavia, gli agricoltori vedono nella normativa...