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- Fra confezioni danneggiate, eccedenze e merci vicine alla scadenza, parte del cibo commestibile stoccato nei magazzini dei produttori viene mandato al macero.
- Uno spreco che ha un enorme impatto etico, sociale, economico e anche ambientale.
- La startup Bestbefore dona una seconda vita agli alimenti che altrimenti verrebbero gettati, acquistandoli dalle aziende e vendendoli a prezzi scontati sulla sua piattaforma online.
- A trarne vantaggi non sono solo le imprese e i clienti, ma anche l’ambiente.
Fra prodotti etichettati male, eccedenze, confezioni danneggiate e merci vicine alla scadenza, parte del cibo stoccato nei magazzini dei produttori viene mandato al macero pur essendo ancora commestibile. Un vero e proprio spreco, che la startup Bestbefore si propone di ridurre. Questa realtà si occupa infatti di ritirare gli alimenti “buoni” che verrebbero altrimenti buttati e di metterli a disposizione dei consumatori finali tramite un e-commerce che prevede sconti dal 30 al 70 per cento. A trarne vantaggi non sono solo le aziende produttrici e le persone, ma anche l’ambiente, considerato che le perdite alimentari hanno un impatto enorme sulle emissioni di CO2.
Spreco alimentare: un problema etico e ambientale
Secondo il report Il caso Italia 2023 dell’Osservatorio Waste watcher international, nel corso del 2022 la filiera agroalimentare italiana ha sprecato oltre 4 milioni di tonnellate di cibo, per un valore complessivo di 9 miliardi di euro. Un paradosso considerando che, sempre nel nostro paese, 2,6 milioni di persone faticano a nutrirsi regolarmente e che il 9,4 per cento della popolazione versa in condizione di povertà.
Molto di questo spreco avviene nei magazzini delle aziende, a causa di svariate ragioni, per esempio di lotti con scadenza ravvicinata, di confezioni danneggiate, di sbagli nell’etichettatura, di cambiamenti in una gamma o di surplus di stock dovuti a errori di produzione o di previsione. Infatti, per arrivare fino alla grande distribuzione, gli articoli devono rispettare una serie di requisiti, in particolare in merito ai packaging e ai tempi minimi di scadenza; in caso contrario i produttori sono costretti a disfarsene.
Così, tonnellate di alimenti che potrebbero finire tranquillamente sulle tavole dei consumatori vengono gettate, generando un enorme impatto etico, sociale, economico. E anche ambientale, visto che insieme a loro si buttano via anche le risorse che sono state utilizzate per produrli. La startup Bestbefore è nata proprio con l’obiettivo di spezzare questo meccanismo, riducendo la quota di merci che viene buttata inutilmente quando invece potrebbe essere destinata al consumo.
L’obiettivo di Bestbefore
“Salviamo il mondo un boccone alla volta!” è il motto di Bestbefore, che si propone di salvare i cibi scartati dalla catena agroalimentare, coinvolgendo sia i produttori sia i consumatori. Fondata nel 2020 da Nikas Bergaglio, la startup mira a combattere lo spreco alimentare offrendo a chiunque lo desideri l’opportunità di acquistare in modo facile e conveniente i prodotti che non possono essere immessi sul mercato tramite i tradizionali canali di vendita perché imperfetti, in scadenza o in eccedenza. Formaggio, cioccolato, pasta, riso, grissini, biscotti e tanti altri articoli (inclusi quelli per la cura della persona) rinascono a seconda vita grazie a Bestfore che crea un ponte fra le aziende e le persone.
Con più di 1.700 clienti attivi, in questi anni l’e-commerce ha salvato oltre 50 tonnellate di cibo per più di 35mila chili di anidride carbonica compensata.
Come funziona la startup
Per prima cosa, questa startup innovativa seleziona con l’azienda gli alimenti che sono ancora commestibili ma rischiano di essere respinti dai canali di vendita tradizionali per ragioni economiche, estetiche o per la prossimità della scadenza di consumo. A quel punto li acquista e li rivende a prezzi scontati sulla propria piattaforma, recapitandoli direttamente a domicilio ai clienti nell’arco di poche ore.
I produttori hanno un ritorno economico immediato, perché recuperano la merce destinata al macero, incassano subito i proventi ed evitano i processi e i costi connessi allo smaltimento dei prodotti. Possono inoltre comunicare a tutti gli stakeholder i propri risultati in termini di riduzione dell’impatto ambientale, inserendoli nel report di sostenibilità e migliorando così la propria reputazione. I consumatori, dal canto loro, fanno la spesa a prezzi vantaggiosi e al tempo stesso danno un contributo concreto alla lotta allo spreco.
Proprio per la sua attenzione alla sostenibilità e la sua valenza etica e sociale, Bestbefore fa parte di LifeGate Way, l’ecosistema italiano che supporta e connette startup naturalmente sostenibili.