Cambiamento climatico

Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Il 2023 sarà ricordato come l’anno più caldo di sempre, l’anno degli eventi meteorologici estremi, delle ondate di calore, della siccità, degli incendi devastanti, delle alluvioni, l’anno della criminalizzazione degli attivisti climatici e di una delle Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima più controverse di sempre che ha portato all’inizio della fine dell’era dei combustibili fossili, senza tuttavia mettere nero su bianco la loro eliminazione graduale.  L’accordo raggiunto alla COP28 e il nostro futuro All'inizio del 2023, l’Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA) ha parlato per la prima volta di superamento del picco del consumo di petrolio, gas e carbone prima del 2030. “Non è una questione di ‘se’, ma di ‘quanto presto’ - e prima avviene, meglio è...

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Cosa ne sarà del Green Deal alla luce dei risultati delle elezioni europee del 9 giugno? È quello che si stanno chiedendo in molti tra esperti, attivisti e cittadini preoccupati dall’avanzata dei partiti di estrema destra in Francia e in Germania e dalla contrazione dei consensi per i Verdi che nel 2019 erano stati la quarta forza nel Parlamento Europeo, trainati anche dalla spinta propulsiva dei Fridays for Future e degli scioperi per il clima degli studenti. All’epoca la neoeletta presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dichiarava agli eurodeputati: “Se c'è un settore in cui il mondo ha bisogno della nostra leadership, è quello della protezione del clima... Non abbiamo un minuto da perdere. Quanto più velocemente l'Europa si muoverà, tanto maggiore sarà il vantaggio per i nostri cittadini, la nostra competitività e la nostra prosperità”. “Clima: il 2019 è stato l’anno d...

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di Andrew Stroehlein (da Daily Vrief, newsletter di Human Rights Watch) Mentre gli effetti del riscaldamento globale diventano sempre più evidenti, in questi giorni il caldo ha conquistato le prime pagine dei giornali di tutto il mondo come mai prima d'ora. In Arabia Saudita, questo mese, più di 1300 persone sono morte durante l'Hajj, l'annuale pellegrinaggio alla Mecca. Lo stress da calore è stato uno dei principali fattori che hanno contribuito al bilancio delle vittime, con temperature che hanno superato i 50 gradi. Negli gli Stati Uniti, circa 65 milioni di persone stanno affrontando l'allerta calore, dato che un'altra "bolla di calore" ha spinto le temperature in alcune località sopra i 50 gradi. Nel paese le ondate di calore sono più letali di uragani, inondazioni e tornado messi insieme e i decessi legati al caldo sono in aumento, con oltre 2300 nel 2023. In entrambi i luoghi - Arabia Saudita e Stati Uniti - i danni umani sono stat...

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Cosa hanno in comune le azioni di Ultima Generazione con il vandalismo sulla statua di Montanelli? Una vulgata giornalistica molto diffusa vede queste azioni come proteste fini a sé stesse, mosse da intenti esibizionistici e su questioni non collegate alle azioni stesse. Anche posizioni pubbliche più vicine alla causa climatica e a quella femminista hanno espresso scetticismo al riguardo perché, pur condividendo il fine, ne deplorano i mezzi la cui modalità eclatante e radicale rischierebbe di alienare le simpatie del pubblico.  Eppure dietro al rifiuto di principio o allo scetticismo strategico si nasconde un non detto molto diffuso: se non vanno bene queste cause e queste strategie, per cosa si dovrebbe combattere oggi e come si dovrebbero portare avanti queste istanze? Ragioni anagrafiche (la popolazione di 0-14 anni è il 12,4%, mentre quella over 65 è il 24%, ISTAT 2023) e una buona dose di pigrizia intellettuale fanno sì che buona parte...

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Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Secondo una nuova ricerca pubblicata il 14 febbraio su Nature, quasi metà dell'Amazzonia dovrà affrontare diversi fattori di stress “senza precedenti” che potrebbero spingere la foresta verso un importante punto di non ritorno entro il 2050. La più grande foresta pluviale del mondo è già sotto pressione a causa dei cambiamenti climatici, della deforestazione, della perdita di biodiversità e delle condizioni meteorologiche estreme.  Circa il 20% dell'Amazzonia è già stato deforestato e un altro 6% è “altamente degradato”. Secondo diversi studi, la sezione brasiliana dell'Amazzonia è ora una “fonte” netta di carbonio, piuttosto che un “pozzo”, a causa di una serie di fattori tra cui la deforestazione.  Gli studiosi hanno da tempo avvertito che il cambiamento...

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