Cambiamento climatico

Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Morte e devastazione. Le forti piogge nel sud del Brasile hanno provocato massicce inondazioni e frane nel Rio Grande do Sul, lo Stato più meridionale del Brasile. Più della metà delle 497 città dello Stato sono state colpite dalle tempeste, con strade e ponti distrutti in diverse aree. Le tempeste hanno anche causato frane e il crollo di una diga idroelettrica vicino alla città di Bento Gonçalves, causando la morte di 30 persone. Le autorità hanno dichiarato che anche una seconda diga nella zona rischia di crollare a causa dell'innalzamento del livello dell'acqua.  “È il quarto disastro ambientale di questo tipo in un anno, dopo le inondazioni di luglio, settembre e novembre 2023. Le inondazioni in tutto lo Stato hanno superato quelle registrate durante lo storico diluvio del 1941”, ricorda AP. Il fiume Guaib...

vai a leggere

Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Sono servite una macchia rossa sulla cartografia dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e un piazzamento sul podio in una classifica di poca rilevanza, come se fosse una competizione delle Olimpiadi, per fare della cattiva qualità dell’aria della Pianura Padana una notizia. Che poi così tanto notizia non è, è quotidianità in alcuni periodi dell’anno e dovrebbe far notizia per la sua periodicità. Ma è sufficiente per far parlare di una questione sistemica ancora una volta in termini di emergenza e ineluttabilità e scatenare la reazione stizzita di sindaci e la solita bagarre di commenti che alla fine generano solo rumore e confusione, spostando l’attenzione dal vero nocciolo della questione: e cioè che l’inquinamento atmosferico è “una importante questione di salute pubblica che minaccia...

vai a leggere

Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Le colonne di trattori che hanno bloccato in queste settimane le strade di Francia e Germania non sono una novità. Sono solo l’ultima ondata di una protesta crescente da parte degli agricoltori europei contro alcune decisioni da parte di governi nazionali ed europei per proteggere la natura dall’inquinamento generato dalla produzione agricola e dall’allevamento. Per alcuni di loro, già in difficoltà per la crisi energetica e le conseguenze della pandemia, pagare tasse più alte per l’inquinamento prodotto, è insostenibile. Altri affermano di sentirsi sovraccaricati dalla burocrazia e di essere inascoltati e incompresi dagli abitanti delle città che mangiano il cibo che coltivano senza sapere da dove provenga. Nei giganti agricoli come i Paesi Bassi e la Francia, gli agricoltori hanno espresso frustrazione per la pres...

vai a leggere

Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. I paesi europei devono porre fine alla repressione e alla criminalizzazione delle proteste pacifiche per il clima e agire con urgenza per ridurre le emissioni in linea con l'accordo di Parigi del 2015 per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, ha dichiarato il relatore speciale delle Nazioni Unite sui difensori dell'ambiente, Michel Forst. Al termine di un'indagine durata un anno, che ha compreso la raccolta di prove da diversi paesi europei, Forst ha dichiarato che la repressione subita dagli attivisti ambientali pacifici nel mondo rappresenta una grave minaccia per la democrazia e i diritti umani. Tutti gli Stati coinvolti dall’indagine dell’esperto ONU sui difensori dell’ambiente hanno aderito alla Convenzione di Aarhus, secondo la quale la protesta ambientale pacifica è un esercizio legittimo del diritto del pubblico a partecipare...

vai a leggere

Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Qual è il futuro del pianeta? In che direzione sta andando il riscaldamento globale? C’è speranza per evitare il peggio? Siamo ancora in tempo per fermare l’aumento delle temperature? Sta facendo molto discutere un sondaggio del Guardian che ha chiesto a 380 scienziati climatici del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) cosa prevedono per il futuro del nostro pianeta. Secondo la maggior parte degli esperti contattati, entro il 2100 le temperature globali saliranno di almeno 2,5°C rispetto ai livelli pre-industriali, quasi la metà un riscaldamento globale di 3°C, mentre appena il 6% ritiene che il limite di 1,5°C concordato con l’accordo di Parigi nel 2015. Il limite di 1,5°C è stato indicato dalla comunità internazionale come soglia oltre la quale non andare per evitare...

vai a leggere
^