Strade scolastiche, una soluzione contro l’inquinamento e gli incidenti

Lifegate

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L’Italia arranca rispetto al resto d’Europa sulle strade scolastiche, che possono contribuire a sviluppare una mobilità sostenibile e a zero emissioni. Vediamo come.

Strade scolastiche per bambini e famiglie, ovvero spazi pedonalizzati intorno agli istituti per limitare il traffico dei veicoli a motore attraverso la creazione di zone pedonali e ciclabili. In alcuni paesi europei si tratta di una realtà consolidata che in Italia, invece, fatica a decollare; anche se negli ultimi tempi qualcosa si sta finalmente muovendo. Il tema è al centro della mobilitazione “Streets for kids”, la campagna coordinata dalla coalizione Clean Cities con in programma tante iniziative in tutta la penisola: a Roma, Milano, Torino, Trento, Genova, Parma, Verona, Modena e Napoli sono stati organizzati pedibus, flash mob con blocchi del traffico, feste con la pedonalizzazione, creazione di piazze scolastiche, giochi e laboratori davanti alle scuole. La prossima mobilitazione è in programma il 24 novembre in occasione dei 10 anni di “bike to school”, le giornate in cui i genitori si organizzano per accompagnare i propri figli a scuola, pedalando insieme: il gruppo di persone che pedala per strada protegge i bambini, stimolando allo stesso tempo l’autonomia, la socialità e la mobilità attiva.

I vantaggi delle strade scolastiche riguardano principalmente la qualità ambientale e la sicurezza © Clean Cities

I vantaggi delle strade scolastiche

I bambini sono maggiormente vulnerabili all’inquinamento atmosferico rispetto agli adulti: l’Agenzia europea per l’ambiente ha certificato che ogni anno in Europa si registrano oltre 1.200 morti premature, di età inferiore ai 18 anni, a causa dell’inquinamento. Nelle aule e nei cortili scolastici delle nostre città le concentrazioni di inquinanti superano abbondantemente i limiti imposti dall’Europa, come registrato dall’ultima campagna No2 No Grazie di Cittadini per l’Aria. Da questo punto di vista le strade scolastiche possono offrire benefici immediati per la salute dei più piccoli, grazie alla riduzione dell’inquinamento atmosferico nelle vicinanze delle scuole e non solo: incoraggiano infatti le famiglie a passare dall’auto agli spostamenti a piedi, in bici o con i mezzi pubblici. Sono insomma un tassello fondamentale per sviluppare la mobilità sostenibile e a zero emissioni, per mettere al centro dell’attenzione lo spazio per le persone e ridurre la centralità dell’auto nelle nostre città.

Lo scorso anno sono state stimate circa 1.250 strade scolastiche in Europa. Le città e le regioni ad aver ottenuto i risultati migliori sono state Londra (oltre 600), Barcellona (oltre 210), le Fiandre (oltre 170) e Parigi (oltre 100). Focalizzandoci sul nostro paese, non parliamo di un fenomeno recente: le prime strade scolastiche sono nate a Bolzano nel lontano 1989. Eppure ci sono voluti altri 30 anni prima che il movimento prendesse piede altrove, con dei progetti a Parma e a Milano. Ma è solo ora che, grazie anche alla spinta degli eventi #StreetsForKids organizzati dal novembre del 2021, la rotta sembra decisamente invertita: i sindaci di Roma e Milano hanno recentemente annunciato la realizzazione rispettivamente di 110 nuove strade scolastiche e di 87 “Piazze aperte per ogni scuola”.

Traffico a piazza Venezia, nel cuore di Roma © Antonio Masiello/Getty Images

I casi di Roma e Milano

 Il numero degli scontri stradali che coinvolgono i giovani a Roma è impressionante: secondo il rapporto ACI-Istat sugli incidenti stradali, in media una scuola su due ha avuto almeno uno studente ferito in un incidente stradale nell’ultimo anno. Nel 2022 sono stati 914 i minori vittime della strada di cui 208 pedoni, 490 coinvolti come passeggeri in un incidente in macchina, motorino e bicicletta, 216 come conducenti alla guida di motorini, biciclette e monopattini e 3 minorenni deceduti in incidenti come conducenti e trasportati. La richiesta rivolta da Clean Cities ai 15 Municipi di Roma Capitale è di rendere le strade sicure ed accessibili a tutti affinché bambine e bambini possano andare a scuola a piedi, in bicicletta e in monopattino ogni giorno, senza essere costretti a respirare aria inquinata e ad attraversare strade pericolose. Nonostante la Memoria approvata dalla Giunta capitolina per la realizzazione di 110 strade scolastiche in parte fisse e in parte temporanee, al momento ne sono state realizzate soltanto 7.

A Milano, invece, nel febbraio del 2022 il Comune ha lanciato il bando “Piazze aperte per ogni scuola” per la realizzazione di strade scolastiche. Sono stati presentati 87 progetti che coinvolgono 250 scuole milanesi con il supporto di 600 realtà del territorio. I progetti e le attività proposte sono frutto di un impegno volontario, dedicato dalle persone alla città perché hanno visto nel bando del Comune un‘occasione importante per cambiare il proprio quartiere. Ma anche qui, su 706 scuole solo 10 sono state finora pedonalizzate e trasformate in strade scolastiche, oltre a una trentina di strade che sono “car free” solo negli orari di ingresso e uscita di bambini e bambine. Si tratta di appena il 6 per cento degli istituti, mentre a Barcellona le strade scolastiche coprono il 29 per cento delle scuole, a Londra il 26 per cento e a Parigi il 18.

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