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- Per la prima volta nella sua storia la Bmw Serie 5 ha una versione elettrica
- Nel 1972 nasceva la prima elettrica Bmw
- Design, nuove dimensioni e interni (per la prima volta “vegani”)
Giunta alla sua ottava edizione, una Bmw Serie 5 completamente elettrica non c’era. Fino ad oggi almeno. Nata nel 1972, la berlina tedesca è da sempre il modello forse più distintivo e popolare della gamma con oltre 10 milioni di unità vendute. A metà strada fra la più piccola e maneggevole Serie 3 e l’ammiraglia Serie 7, l’ultima Serie 5 non dice addio (non ancora…), alle varianti a benzina, ibride o ibride plug-in, tutte confermate anche in questa nuova generazione. Purtroppo, non dice addio nemmeno alle versioni diesel. Peccato. Però sorprende questa nuova Serie 5, in questa prima versione completamente elettrica, per il coraggio di osare: trazione posteriore o integrale (identificate rispettivamente nei modelli i5 eDrive40 e i5 M60 xDrive) e quella “M” di M60 che connota da sempre i modelli Bmw ad alte prestazioni.
Già, con 601 cavalli (avete letto bene), l’elettrica i5 M60 xDrive è la Serie 5 più potente dell’attuale listino. Non sarà troppo? L’auto elettrica non dovrebbe essere espressione soprattutto di efficienza (e con queste potenze è inevitabile sacrificarne una parte)? Di sicuro auto così smentiscono la fake news che vorrebbe l’auto elettrica monotona e poco divertente, come è emerso chiaro anche nella nostra prova. Ma prima di raccontarvi come è cambiata e cosa offre la prima Bmw Serie 5 elettrica della storia, facciamo un passo indietro, a quel 1972, anno di nascita della prima generazione. Ma anche l’anno del debutto della 1602 Elektro-Antrieb, la prima Bmw elettrica della storia.
Nel 1972 nasceva la prima Serie 5. Ma anche la prima Bmw elettrica
Già, il 1972 non è solo l’anno del debutto della Serie 5. Nello stesso anno debuttava infatti la prima Bmw completamente elettrica. Si chiamava 1602 Elektro-Antrieb, univa il vantaggio del motore elettrico montato anteriormente con le doti dinamiche della trazione posteriore. La potenza era di 43 cavalli, il pacco batterie al piombo da 12,6 kWh era progettato per essere sostituibile, esempio ante litteram di battery swapping, ossia della possibilità di sostituire su un veicolo elettrico la batteria esaurita con una carica, da effettuare in apposite stazioni di scambio e in pochi minuti, un’idea non ancora del tutto abbandonata.
L’autonomia dichiarata della 1602 Elektro-Antrieb era compresa tra 30 e 60 chilometri, con un’accelerazione da zero a 48 km/h in 8 secondi e una velocità massima di 100 chilometri l’ora. Con la 1602 elettrica (che non venne mai prodotta in serie), di fatto nasce il viaggio verso l’elettrificazione di Bmw, che si concretizzerà solo oltre quarant’anni dopo, con la nascita della prima versione della Bmw i3, esempio virtuoso (ma anche costoso, da produrre e da vendere) di economia circolare, di fatto il punto di partenza della transizione elettrica della casa automobilistica tedesca. Un viaggio proseguito poi con altri modelli elettrici, dalla i4 alla già citata Serie 7 elettrica, fino alla suv iX e all’ultima nata i5.
Bmw Serie 5 elettrica: design, dimensioni e interni (per la prima volta “vegani”)
Bene, adesso torniamo alla Serie 5 e alla sua prima versione elettrica. Partendo dalle considerazioni di “base”. La nuova Serie 5 è più lunga (97 mm), più larga (32 mm), più alta (36 mm). Anche il passo (lo spazio fra le ruote anteriori e posteriori) è cresciuto sensibilmente (20 mm). Niente di nuovo, l’incremento dimensionale è (purtroppo) una costante, prima o poi destinata ad invertire la rotta; lo spazio pubblico, specie nelle nostre città, non è infinito e a tendere verrà progressivamente sottratto alle auto per ridarlo alle persone. Rispetto al modello precedente ovviamente anche l’esterno è cambiato. Ma è dentro che la nuova Serie 5 colpisce di più, con la quasi sparizione dei pulsanti fisici e i due grandi schermi digitali – quello davanti al pilota da 12,3 pollici e l’altro centrale da 14,9 pollici – che permettono di gestire (anche a gesti) quasi tutte le funzioni dell’auto. Suggestiva la barra retroilluminata simile a un cristallo che corre su tutta la plancia, fino alle porte.
Per la prima volta sono disponibili gli interni con rivestimenti simili alla pelle ma “completamente vegani”, dai sedili al cruscotto, dai pannelli delle porte al volante: bene la crescente attenzione alla sostenibilità, anche se il termine “vegano” in questo caso è un po’ improprio perché non tutti i materiali bio-based sono davvero un’evoluzione. Un appunto sullo spazio: Bmw non ha una piattaforma dedicata alle versioni elettriche, ma preferisce adattare gli stessi telai delle versioni endotermiche a cui aggiunge evidentemente il pacco batteria e i motori elettrici. Una scelta che ha almeno due risvolti: il primo (positivo) è che la stessa Serie 5 è disponibile con quattro tipi di propulsore, il secondo (meno) è che non avere una piattaforma elettrica dedicata (ossia col pavimento dell’auto piatto), costringe a ridurre l’abitabilità, come si evince sedendosi dietro dove rimane il tunnel al centro come sulle versioni a benzina.
600 cavalli di potenza sono tanti. Ma occhio all’efficienza…
Torniamo alla i5 M60 xDrive, la più potente delle versioni elettriche a listino. Potente (fin troppo…), come si evince dalla già citata lettera “M”, con la trazione integrale, ottenuta grazie ai 2 motori elettrici, quello anteriore che fornisce 261 cavalli, quello posteriore altri 250. In tutto si arriva alla notevole potenza di 601 cavalli. Un dato che di suo potrebbe non dire molto. Ma che alla prova dei fatti – credeteci – si rivela sorprendente. Già, perché la i5 con la “M” davanti non è un’elettrica qualsiasi. Ci sono almeno due funzioni, “Boost” e “Launch control” che, se attivate, ridefiniscono l’esperienza di guida su un’auto elettrica. Provate: contate fino a 3,8 secondi e immaginare, in questo tempo, di raggiungere i 100 chilometri orari. Come dite? Così addio autonomia ed efficienza? Beh, certo di queste due “diavolerie” consigliamo di non abusare, pena una forte riduzione dell’autonomia, che vedreste ridursi dagli oltre 400 chilometri dichiarati a poco più della metà.
Ma in Bmw non hanno pensato solo a chi va di fretta; selezionando l’opzione conservativa “Max range” l’autonomia cresce del 25 per cento, a patto di non superare i 90 chilometri l’ora e di rinunciare a un po’ di comfort climatico. Torniamo per un momento ai dati tecnici: la batteria ha una potenza di 81,2 kWh e può essere caricata fino a 205 kW, con una tensione nominale di 400 Volt, una scelta che potrebbe rivelarsi limitante in termini di tempi di ricarica rispetto a modelli elettrici performanti che optano già per l’architettura della batteria al litio a 800 Volt, come Porsche Taycan, Audi e-tron GT.
Quei 10 adrenalinici secondi
La Bmw Serie 5, volendo, frena, accelera, parcheggia da sola. Se sentite la mancanza del rombo del vecchio motore a benzina (ma perché dovreste, quando il silenzio è uno dei piaceri di viaggiare in elettrico?), c’è l’”IconicSounds”, un sistema che riproduce un effetto sonoro a ogni movimento del pedale dell’acceleratore. E fin qui… La novità, per ora non disponibile in Italia, è la possibilità di cambiare corsia (senza tenere le mani sul volante e anche a velocità elevate) semplicemente guardando nello specchietto esterno.
Avete capito bene: basta un’occhiata e l’auto cambia corsia da sola, un esempio di quando la guida autonoma potrà rivoluzionare la guida in futuro. Tornando al presente, la Serie 5 elettrica, soprattutto in questa versione così sportiva, si conferma un’auto incredibilmente divertente da guidare. La potenza è immediatamente disponibile, la guida è fluida, le reazioni rapide. La sensazione di sicurezza notevole, sempre. Merito anche delle speciali sospensioni adattive, dei freni potentissimi. Per non parlare di quei 10 adrenalinici secondi che regala la modalità “Boost”, mettendo a disposizione un incremento momentaneo di potenza. Wow!