Milano rende obbligatori per camion e bus i sensori contro gli angoli ciechi

Lifegate

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Milano, via al divieto per i mezzi pesanti privi di sensori di riconoscimento di persone e ciclisti e dell’adesivo sugli angoli ciechi. Ma con deroghe.
  • In vigore dal 2 ottobre la norma che obbliga i mezzi pesanti a dotarsi di sensori contro gli angoli ciechi.
  • Il provvedimento era stato preso a luglio, per fermare la strage di pedoni e ciclisti in centro a Milano.
  • Ma fino a fine 2024 basterà aver prenotato i dispositivi, difficilmente reperibili visto il boom di richieste.

Basta con i morti sulle strade di Milano a causa dei camion, basta pedoni e ciclisti che rischiano di finire investiti a causa dei famigerati angoli ciechi dei veicoli pesanti, quelli spazi neri che neanche gli specchietti retrovisori riescono a inquadrare. Dal 2 ottobre, all’interno dell’area metropolitana milanese, è diventato obbligatorio per i veicoli pesanti avere installati a bordo i cosiddetti sensori di rilevamento di pedoni e ciclisti.

La novità fa parte del pacchetto di misure per la mobilità che erano state adottate lo scorso 11 luglio dalla Giunta milanese per migliorare il traffico, ridurre l’incidentalità, favorire il trasporto e la qualità della vita dei cittadini. L’entrata in vigore della norma sui sensori era però programmata proprio per l’inizio del mese di ottobre.

Chi dovrà installare i sensori per gli angoli ciechi

D’ora in poi, nell’area B di Milano, la zona a traffico limitato che coincide con gran parte del territorio della città, è in vigore dalle 7.30 alle 19.30 il divieto di accesso e di circolazione dei veicoli destinati al trasporto di persone con più di otto posti a sedere, e dei veicoli destinati al trasporto di merci a partire dalle 3,5 tonnellate, se non dotati dei sensori: sistemi avanzati capaci di rilevare la presenza di pedoni e ciclisti situati in prossimità della parte anteriore del veicolo o sul lato del marciapiede e di emettere un segnale di allerta. Sui mezzi dovrà anche essere indicata tramite un adesivo di segnalazione la presenza dell’angolo cieco.

Ci sono però delle eccezioni, anche se provvisorie: i veicoli in questione potranno ancora circolare senza i sensori fino a fine 2024, se i proprietari potranno dimostrare di avere già acquistato i dispositivi per rilevare gli angoli ciechi. Un modo per far fronte alla possibilità già molto reale che i dispositivi, a fronte di una improvvisa grande richiesta, possano risultare  “introvabili” sul mercato anche per molto tempo. Inoltre, per i veicoli di massa superiore, i cosiddetti M2, (i bus con più di otto posti a sedere oltre al sedile del conducente e massa massima non superiore a 5 tonnellate, e N2 (veicoli destinati al trasporto di merci, aventi massa massima superiore a 3,5 tonnellate ma non superiore a 12 tonnellate) i divieti scatteranno solo a ottobre 2024, con la medesima possibilità di deroga non oltre il 31 dicembre 2025.

Al momento la direttiva europea prevede l’obbligo di dotare di sensori di rilevamento ed allarme dell’angolo cieco tutti i mezzi pesanti di nuova omologazione già dal 2022 e dal 2024 tutti quelli di nuova immatricolazione, ma Milano è la prima città italiana a dotarsi di un provvedimento ad hoc, mentre altre città europee, come Londra, l’hanno già fatto. L’assessore alla Mobilità Arianna Censi negli scorsi mesi, durante la fase di interlocuzione con i rappresentanti delle società di trasporto e imprenditoriali, aveva parlato di una norma “capace di venire incontro alle esigenze di una mobilità complessa di una grande metropoli come Milano. Ci siamo impegnati con la città a fornire nel minor tempo possibile e con le maggiori prospettive di successo, una soluzione”.

Ascolta il commento del nostro Roberto Sposini nell’ultima puntata di Extra Time dedicata alla mobilità

Tanto o troppo poco? 

Per pedoni e ciclisti milanesi si tratta certo di un passo avanti, ma a molti di loro non convincono tutte queste deroghe sopra elencate: per esempio Tommaso Goisis, attivista di Sai che puoi?, una associazone di cittadini milanesi che si batte per una città più sostenibile, ricorda che l’entrata in vigore della nuova norma “non significa che da oggi tutti i camionisti vengano avvertiti della presenza di persone negli angoli ciechi. Di effettivamente obbligatorio da oggi c’è solo l’adesivo giallo, che più che a ridurre il pericolo serve a mettere in guardia chi si muove a piedi o in bici”. Sai che puoi? giusto un mese fa, aveva manifestato sotto a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, per chiedere “Basta morti in strada” e per affermare che “non è più tempo delle scelte moderate che conservano lo stato delle cose, Milano ora deve scegliere da che parte vuoi stare”. Poi c’è addirittura il caso opposto, quello della Confederazione degli autrasportatori Fai che addirittura ritiene punitivo e illegittimo il provvedimento e ha emesso una diffida nei confronti del Comune.

milano, morti in bici
Il presidio del 29 agosto a Milano a seguito dell’uccisione di Francesca Quaglia © Alberto Gianera

La manifestazione del 29 agosto era stata indetta dopo la morte, due giorni prima, di una ragazza di 28 anni, Francesca Quaglia, travolta da un camion per il trasporto terra. Ad aprile, con una dinamica simile, aveva perso la vita Cristina Scozia, 39 anni travolta sulla bici da una betoniera, mentre a maggio a perdere la vita era stato un cittadino cinese di 55 anni, ucciso da un tir a un incrocio, mentre il 18 settembre l’autista di camion Amsa aveva investito e ucciso un pedone, tradito proprio da un angolo cieco.

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